Mentre l’Italia riacquista la “libertà”, in Cina scattano nuovi lockdown per il Covid. C’è una logica e a spiegarla è il professor Luca Guidotti, docente di Patologia generale dell’Università Vita-Salute San Raffaele e vicedirettore scientifico dell’ospedale milanese. «I vaccini usati sono meno performanti di quelli a Rna. E proteggono anche meno dalle varianti», questa la spiegazione dell’immunologo all’Avvenire. La Cina, quindi, al momento deve affrontare una forte aggressione virale della variante Omicron. C’è poi una componente di fortuna per Guidotti. «Non era scritto da nessuno parte che ci fosse una capacità di stimolare una risposta immune così allargata ed efficace». Anche per questo meritano un posto nella storia della medicina. «Nei secoli futuri si dirà che nel 2020 ci fu qualcuno che inventò una formula e riuscì a contenere una malattia che avrebbe potuto generare centinaia di milioni di morti, e che invece ne ha provocato molti di meno».
In ogni caso, i guariti dal Covid hanno un livello di protezione superiore rispetto ai vaccinati. «Tuttavia, non possiamo essere perentori in questa affermazione perché il virus muta sempre. Alla fine, il principale fattore che decide se, al di là della vaccinazione, svilupperai una malattia severa è l’età. Essere giovani è un fattore di protezione». Discorso diverso in Africa, dove secondo il professor Luca Guidotti «avviene qualcosa di unico», perché nonostante pochi vaccini ma l’arrivo della variante Omicron, si è difesa bene dal Covid. «Arriva una variante come Omicron che li infetta tutti, o quasi, ma ne uccide pochissimi e lascia un buon grado di immunità».
“MORTI COVID? SI TIENE ALTA LA PRESSIONE…”
Per quanto riguarda la situazione in Italia, siamo entrati in una fase in cui bisogna monitorare il Covid, con la prospettiva comunque di un autunno migliore, nella speranza che poi il coronavirus diventi endemico. Quando ciò avverrà non lo si può ancora dire. «Nessuno può dirlo. Ma dipende anche da noi, più vacciniamo, più accorciamo questo tempo», spiega il professor Luca Guidotti all’Avvenire. L’auspicio è anche quello che vengano aggiornati i vaccini visto che quelli a disposizione sono realizzati sul primo ceppo virale. Riguardo le mascherine, invece, l’immunologo è critico riguardo alcune «ipocrisie», anche se non v’è dubbio che riducano i rischi. «Se poi tenerla in classe significa salvare la vita anche di un solo bambino fragile, allora le scale di valori cambiano. Perché quella vita è tutto». Riguardo il numero dei morti, c’è una questione di conteggi da tener presente: «Credo ci siano stati e ci siano decessi attribuiti al Covid ma dovuti sostanzialmente ad altra causa. Ma non ne faccio una colpa a chi ci governa. Ipotizzo che il fatto di tenere così alta la pressione induca l’opinione pubblica a non abbassare la guardia. Ma i numeri sarebbero sfalsati… La mia è solo un’ipotesi. L’analisi dei dati è complessa».
FARMACI ANTIVIRALI ED EPATITI BAMBINI
Per quanto riguarda, invece, i farmaci antivirali: «Avendo come bersaglio nel virus una proteina che non cambia mai, si possono usare contro qualsiasi variante. E infine, se questi bersagli sono conservati in tutte le varianti, lo saranno anche negli altri coronavirus. Tradotto: gli antivirali potrebbero tornarci utili nelle future pandemie», ha chiarito l’immunologo. Infine, riguardo i casi di epatite nei bambini: «Le epatiti acute nei bambini ci sono sempre state. Né mi sorprende il fatto che sono di origine sconosciuta. Tante malattie e tantissimi virus sono a noi sconosciuti. Il problema vero è che quando hai casi così poco numerosi, è difficile indagarne le cause». La presenza di un adenovirus non giustifica necessariamente un nesso casuale, ci vorrebbero studi. Ma se i casi restassero pochi come si spera, non sarebbe neppure necessario indagare.