Luca Mercalli, noto meteorologo e climatologo, è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Unomattina Estate”, trasmissione condotta da Massimiliano Ossini e in onda su Rai Uno tutte le mattine. In particolare, il suo intervento è stato improntato sulla nuova ondata di calore in arrivo, che sarà “meno intensa delle precedenti e toccherà di meno il Nord, dove da domani transiteranno temporali un po’ più consistenti rispetto ai mesi scorsi. Ci sarà quindi un’interruzione dell’estate. Al Centro-Sud, invece, avremo le stesse caratteristiche dei giorni precedenti, ma le temperature dovrebbero non essere troppo eccessive. Nel mentre, lo zero termico troppo elevato ha comportato la chiusura di alcune vie alpinistiche, per via del rischio del distacco di porzioni di montagna, in quanto il permafrost cede e si possono registrare dei cedimenti”.



L’anomalia climatica sulle regioni del Nord Italia “è più spinta”, a detta di Luca Mercalli: del resto, nella porzione settentrionale del Belpaese non piove in modo significativo da dicembre. Nei primi 7 mesi del 2022 c’è un deficit di pioggia del 52% al Nord e la media nazionale si attesta al 49%, dunque l’acqua manca ovunque. Si è creata la combinazione di caldo e di asciutto più estrema mai vista prima d’ora dall’inizio dell’Ottocento. Ora vedremo se le cose proseguiranno così, portandoci al record annuale”.



LUCA MERCALLI: “RISCHIO ALLUVIONI E NUBIFRAGI IN AUTUNNO”

A livello di caldo, ha proseguito Luca Mercalli a “Unomattina Estate”, “il 2003 è stato per ora quello che batte ancora di qualche decimo di grado la temperatura, ma non fu così secco come il 2022. Il 2015 ebbe invece il luglio più caldo, ma l’eccesso di calore fu limitato a quel solo mese”.

Secondo i modelli previsionali, la tendenza alla temperatura sopra la media andrà avanti per gran parte dell’autunno e il mar Mediterraneo è già oggi più caldo di 5-6 gradi, con una temperatura superficiale che arriva ai 31 gradi al largo della Corsica. Questo significa che “c’è grande energia disponibile per le precipitazioni autunnali, che potrebbero dare vita a nubifragi e alluvioni. Questo è un elemento che va monitorato. Con le prime discese di aria fredda dall’Artico a ottobre bisognerà stare estremamente attenti all’evaporazione imponente dal mare”.