I magistrati si sono arroccati in una casta e la politica ne faceva parte”. Così Luca Palamara parla a Non è l’Arena degli intrecci tra magistratura e politica. Il magistrato romano, espulso dall’Associazione nazionale magistrati per le gravi violazioni del codice etico, si difende: “Identificare soltanto con me i problemi della magistratura italiana è sbagliato”. E spiega a proposito del libro di Sallusti: “I problemi di cui parliamo oggi sono problemi arroccati, e il sistema è diventato una casta. Tutto è nato quando si decise di mettere la politica nella magistratura”.

È stato quel “sistema a far fuori Di Matteo e Gratteri. Il sistema non poteva permettersi che Gratteri diventasse ministro”. Palamara ha spiegato che è ancora magistrato, visto che non c’è una decisione definitiva, inoltre si è detto pronto ad un confronto di fronte al Csm. Nel corso dell’intervista da Massimo Giletti si è poi scusato con Matteo Salvini per la vicenda nota della chat sull’ex ministro. (agg. di Silvana Palazzo)

PALAMARA TORNA A PARLARE DEL “SISTEMA”

Luca Palamara torna a Non è l’Arena di Massimo Giletti. L’ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura è pronto a parlare del “sistema” delle correnti della magistratura che avrebbe condizionato la politica italiana e il mondo degli affari in questi anni. L’intervista di Massimo Giletti andrà in onda stasera, ma sta già facendo discutere in queste ore. Questo perché avrà modo di approfondire temi che ha affrontato nel libro “Il sistema” di Alessandro Sallusti. «La mia non è un’opera di delegittimazione della magistratura, ma il racconto di esperienze vissute», ha spiegato l’ex presidente dell’Anm a Tgcom24.

Ai microfoni di Paolo Liguori a “Fatti e Misfatti” Luca Palamara ha ribadito infatti che non vuole essere il capro espiatorio e che a beneficiare di quel sistema fatto di correnti e favoritismi non era né il solo né l’unico. «Ho dato fastidio a qualcuno», ha aggiunto. Ma ora vuole raccontare la verità, quella che gli hanno chiesto tanti magistrati. Per questo ha accettato di raccontarla nel libro di Sallusti e ora l’intervista di Non è l’Arena.

PALAMARA A NON È L’ARENA: LA LOGICA DI POTERE

Luca Palamara nel libro comunque ha fatto anche dei riferimenti al procuratore generale Giovanni Salvi, che raffigurano «il meccanismo di come ha funzionato la nostra organizzazione interna». Da Liguori l’ex membro del Csm ha spiegato che quello dell’autoraccomandazione è un meccanismo interno che esiste e che chi ambisce ad un posto vuole spesso avere un rapporto diretto col consigliere del Csm. Palamara, che è pronto a essere ascoltato dalla Prima Commissione del Csm, non vuole limitarsi ad esporre una teoria o vaghi esempi. Nel libro ha citato ad esempio moltissimi episodi, facendo i nomi dei magistrati e delineando dettagliatamente il meccanismo del “sistema”.

Tra gli aspetti più gravi c’è il fatto che tutto è organizzato in base ad una logica di potere, dominata dalle correnti dei magistrati, che non costruisce solo la struttura dirigente della magistratura (con le nomine), ma decide anche, come riportato da Il Riformista, quali inchieste vanno aperte e spesso arriva a determinare le sentenze. Ciò diventa “un’arma” contro la politica, per tenere sotto scacco i partiti, oltre che delle vite.