Dopo l’intervista a Anni 20 estate, Luca Palamara è intervenuto a In onda per fare il punto della situazione sulla riforma della giustizia «Oggi si sta affrontando un tema rispetto al quale non posso che essere spettatore, c’è stato sempre ampio dibattito sul velocizzare i tempi della giustizia. Quello che è venuto fuori da qui a due anni, riguarda altri aspetti, come le nomine nella magistratura o l’influsso che le correnti hanno sulle nomine degli uffici giudiziari».



Luca Palamara ha poi aperto a un futuro in politica: «Io ho fatto politica associativa. Non escludo nulla. Io sono proiettato su altre situazioni. Ho frequentato la commissione giustizia del Partito radicale. Il mio contributo sui temi della giustizia vogliono continuare comunque a darlo». (Aggiornamento di MB)

LUCA PALAMARA: “SORTEGGIO PUO’ SCARDINARE POTERE DELLE CORRENTI”

Al centro di uno dei più grandi caos del mondo giudiziario, Luca Palamara è tornato sui temi più spinosi della giustizia. L’ex consigliere del Csm ha esordito parlando dei referendum sulla giustizia: «Non ho ancora firmato, non ho cambiato idea su una cosa fondamentale: mai può essere messa in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ma devono esserci riforme per la magistratura. Non trovo nulla di discussione sul fatto che il popolo possa essere coinvolto su tematiche diventate di interesse generale».



Luca Palamara si è poi soffermato sul tanto chiacchierato “sorteggio”: «Ci sono dei temi sui quali penso debba essere svolta una riflessione. Quando ero presidente dell’Anm la riforma che temevo era quella del sorteggio, perché può scardinare il potere delle correnti. Oggi il mondo interno della magistratura è dominato dalle correnti, chi non ne fa parte risulta danneggiato dal discorso delle nomine».

LUCA PALAMARA SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Luca Palamara ha poi parlato della riforma della giustizia, sottolineando che in passato la politica è stata intimorita dalla magistratura attraverso i processi: «Io penso che quando si parla di riforma di giustizia, bisogna distinguere su due piani: la riforma del ministro Cartabia riguarda un aspetto importante del Paese, quello di ottenere fondi dal Next Generation Ue. Ci sono altri problemi che fanno parte del mondo della magistratura – separazione carriere, responsabilità civile del magistrato, riforma Csm – sui quali la politica è stata più debole. Molti politici, a torto o ragione, si sono trovati sotto processo e sono stati intimoriti».