Le dichiarazioni di Luca Parmitano sul coronavirus continuano a far discutere. La sua rettifica, con tanto di scuse, non è servita a chiudere il caso, anche perché sono molte le cose che non tornerebbero riguardo la sua spiegazione. E ad affrontarle punto per punto è il portale diesaonline, testata specializzata nel settore della Difesa e dell’industria ad essa collegata. Nei giorni scorsi l’ex comandante della Stazione Spazione Internazionale (ISS) ha spiegato di «aver commesso un errore durante un’intervista rilasciata ad una trasmissione televisiva», ma in realtà le interviste da cui è scoppiato il caso sono due e in entrambe il colonnello ha fornito la stessa risposta: a novembre lui e l’equipaggio dell’Iss sapevano del pericolo rappresentato dal Covid-19 come potenziale pandemia. Inoltre, nel comunicato Parmitano spiega di aver fatto confusione perché utilizzano a bordo un calendario differente, il Coordinated Universal Time (UTC), ma difesaonline fa notare che gli astronauti dal 1965 indossano orologi come lo Speedmaster Skywalker X-33, che è stato progettato proprio per gli esploratori dello spazio ed è stato testato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Quest’orologio – che ha tre diversi fusi orari, cronografo, timer, MET (Mission Elapsed Time), PET (Phase Elapsed Time) e tre sveglie – è visibile sul polso di Parmitano almeno in tre interviste dallo spazio durante la sua missione “Expedition 61”, come fa notare difesaonline, che giustamente si interroga sul fatto che il colonnello possa davvero aver ignorato le funzioni del suo orologio.

LUCA PARMITANO E IL CASO CORONAVIRUS: “TRASPARENZA IN LOCKDOWN?”

D’altra parte, Luca Parmitano ha dichiarato anche di aver avuto accesso a tv e agenzie giornalistiche a bordo dell’Iss. Non ha mai fatto caso alle date e agli orari terrestri? Neppure quando ha pubblicato i suoi post su Facebook? «Non ha tratto motivo di distinguere NOVEMBRE dagli altri mesi nonostante in quei trenta giorni siano arrivati due nuovi compagni di missione, un’astronauta dalla NASA e un cosmonauta dall’agenzia spaziale russa?», scrive difesaonline, che cita anche altri eventi di quel periodo, a partire dalle attività extraveicolari. La testata evidenzia anche il fatto che sia difficile non mettere a fuoco novembre, se a dicembre c’è stata la chiacchierata con Paul McCartney e poi è arrivato Natale con tanto di auguri e videochiamata di Jovanotti. Senza dimenticare il collegamento col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo difesaonline, dunque, Parmitano si è arrampicato sugli specchi con le sue spiegazioni. Ha citato, ad esempio, il Freedom of Information Act, che però è stato sospeso dal governo in carica a causa dell’emergenza coronavirus. «La trasparenza è quindi ancora in stato di lockdown», attacca la testata specializzata, secondo cui è strano che «solo in Italia si neghi quello che media internazionali di specchiata affidabilità affermano: i grandi di questo mondo furono informati – parafrasando le parole di Parmitano – del pericolo di un “probabile contagio pandemico” fin da NOVEMBRE».