Luca Piscopo, 15 anni, è morto a Napoli qualche giorno dopo avere mangiato sushi con alcune amiche in un locale del Vomero con la formula all you can eat: con soli sedici euro pesce crudo e riso senza alcun limite. Il giovane, come ricostruito dal Corriere della Sera, ha accusato fin dalla sera stessa (il 23 novembre scorso) la febbre e i sintomi tipici di una intossicazione alimentare, ovvero vomito e diarrea. È per questo motivo che si era rivolto al medico di base, il quale gli aveva prescritto una terapia farmacologica a base di antibiotici. Essa non è stata sufficiente ad evitare il peggio, dato che è morto il 2 dicembre.
L’ipotesi più plausibile è che, a causa dell’ingestione di pesce crudo, il quindicenne abbia contratto la salmonella, una malattia infettiva che colpisce l’apparato digerente ed è causata da batteri contenuti in determinati alimenti. A indirizzare gli inquirenti verso tale teoria è stato il fatto che anche una delle amiche con cui Luca Piscopo aveva pranzato, nei giorni successivi alla sua morte, è stata ricoverata per disturbi simili. Alla ragazza è stata diagnosticata proprio l’infezione in questione.
Luca Piscopo morto a 15 anni dopo aver mangiato sushi: si attende l’esito dell’autopsia
Soltanto l’autopsia, in programma tra poche ore, potrà chiarire ad ogni modo perché Luca Piscopo è morto a 15 anni dopo avere mangiato sushi in un locale di Napoli con la formula all you can eat. La Procura, in attesa dell’esito degli esami, ha inserito nel registro degli indagati due persone: il titolare del ristorante, ovvero un cittadino cinese, ed il medico di base del ragazzo. Un atto necessario per consentire ai due di difendersi.
Il medico, infatti, è sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti per non avere compreso la gravità della situazione. A Luca Piscopo aveva prescritto una terapia farmacologica a base di antibiotici, che aveva fatto sì che la febbre scendesse. Gli altri disturbi gastrici, tuttavia, erano rimasti. Il dottore nonostante ciò non aveva creduto fosse necessario il ricovero. Nei giorni successivi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il quindicenne si sarebbe dovuto sottoporre a nuovi esami specifici, ma non c’è stato tempo. È morto, infatti, il 2 dicembre.