Il primario di Pneumologia del Gemelli di Roma Luca Richeldi, accusato di violenza sessuale su una paziente, avrebbe chiesto il patteggiamento di 10 mesi e 20 giorni di carcere da convertire in una pena pecuniaria che ammonterebbe a 49mila euro. Lo riporta Ansa, secondo cui l’istanza del medico, proposta attraverso la sua difesa, avrebbe già ottenuto il primo via libera della Procura. Una mossa che i legali della donna che lo ha denunciato avrebbero accolto con amarezza.
Stando a quanto trapelato nelle ultime ore, oggetto di accordo sarebbe anche la pena accessoria dell’inserimento del professionista in un percorso di recupero ancora da definire. Affermato pnuemologo, è apparso spesso in televisione ed è diventato un volto noto nel piccolo schermo durante l’emergenza Covid, quando i salotti televisivi e i tg consultavano il parere degli esperti sull’andamento della pandemia e sui vaccini.
Le accuse al noto pnuemologo
Le accuse mosse allo pneumologo, riporta la Tgr Emilia Romagna, riguarderebbero una vicenda di presunti abusi che risalirebbe a 2 anni fa e che sarebbe stata denunciata da una sua paziente. Quest’ultima avrebbe dichiarato di aver subito molestie sessuali dopo essere stata visitata e i legali che la assistono hanno criticato fortemente l’orientamento della Procura in merito alla richiesta di patteggiamento proposta dalla difesa (già accolta in via premilinare dal pm).
Ilenia Guerrieri, avvocata della donna, sostiene che questo approccio sia il sintomo di un palese conflitto tra gli sforzi per incoraggiare le donne a denunciare le violenze e un sistema “premiale” che procede in piena antitesi con le misure legislative a tutela delle vittime. Ferma la posizione della difesa del primario, rappresentata dall’avvocato Ilaria Barsanti, che ha sottolineato come la scelta del patteggiamento consente di evitare un lungo processo, portando così a una chiusura della vicenda in tempi brevi, proprio grazie alla formula dell’accordo, anziché a “ottenere un’assoluzione in un tempo indefinito“.