Da mercoledì 1 settembre il Green pass è diventato obbligatorio, in Italia, per sedere in bar e ristoranti, viaggiare, entrare a scuola o all’Università e in tanti altri aspetti della vita di ogni giorno. Con l’obbligatorietà della certificazione verde si anima sempre più la discussione circa la possibilità di ottenerla anche soltanto facendo un tampone. Luca Richeldi, direttore UOC Pneumologia della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma, ai microfoni di Tg2 Post ha sottolineato: “I tamponi non sono certi al 100%, si può sbagliare anche il molecolare. Rispetto al vaccino sono tutt’altra cosa“.
Il presidente della Società Italiana di Pneumologia Luca Richeldi ha infatti sottolineato: “Il Green pass nasce inizialmente per limitare la circolazione del virus, considerando il fatto che le persone vaccinate sono più protette rispetto ai non vaccinati perché hanno una carica virale più bassa. Il vaccino, va sottolineato, non è uno scafandro da palombaro, anche i vaccinati possono infettarsi ma c’è un sistema immunitario già attivato. Il tampone è un’altra cosa, ti dice se in quel momento c’è o meno il virus nelle vie aeree. Ricordiamoci che i tamponi non hanno una sensibilità del 100%, anche il molecolare sbaglia. Il fatto di avere il tampone negativo non significa che poche ore dopo non sia il virus o non si possa prendere , ecco perché vale la regola del buon senso“.
Luca Richeldi: “Green pass è strumento indiretto per vaccinarsi”
Di certo un modo per risolvere la discussione sul green pass è vaccinarsi. Nel corso del suo intervento a Tg2 Post Luca Richeldi, pneumologo di fama internazionale, ha detto la sua su un altro tema delicato degli ultimi giorni, l’obbligo vaccinale: “È giusto discuterne per due motivi. Il primo perché la vaccinazione protegge le persone fragili e vulnerabili dal ricovero, l’altro è ovviamente lo stop alla circolazione del virus per diminuire o arginare del tutto nuove varianti. Sull’obbligo non mi esprimo, non so se è lo strumento giusto perché è possibile che inneschi ulteriori reazioni di chi pensa sia pericoloso. La strada della convinzione e della consapevolezza è di certo migliore, il Green pass è uno strumento indiretto per convincersi a sottoporsi al vaccino e l’obbligo non sarebbe di certo la cosa migliore”.
Buona parte della popolazione italiana è coperta dal vaccino, ma resta ancora una fetta importante di persone che non si è sottoposta alla somministrazione del siero e che giorno dopo giorno popolano sempre più gli ospedali con infezioni via via più aggressive. I numeri non vengono presi in considerazione dai no vax, che tra una manifestazione e l’altra si sono resi protagonisti di insulti e minacce a medici e scienziati. Luca Richeldi, in chiusura di intervento nel corso di Tg2 Post, ha spiegato: “Medici e scienziati sono finiti nel mirino perché non si capisce che la scienza procede per verifica di ipotesi, che possono essere vere o non vere. Questo è il processo scientifico e a volte il tutto viene interpretato come bugia. La strada maestra è quella di evitare che circolino notizie completamente false, perché le persone che credono a queste falsità si sentono legittimate a compiere delle azioni che vanno ben oltre la legalità”.