Sì alla terza dose, che diventerà una regola per tutti: così Luca Richeldi a Stasera Italia. Il direttore UOC Pneumologia alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università Cattolica del Sacro Cuore ha esordito così: «Credo proprio che dovremo fare la terza dose. I dati che ci arrivano dai Paesi nei quali è stato fatto questo richiamo ci confermano che questa è un’ulteriore produzione per ridurre ancora di più le possibilità di malattia grave e di ricovero. La protezione delle persone fragili è una priorità, ma mi aspetto che la terza dose diventi la regola per tutti».



Nel corso del suo intervento, Luca Richeldi ha messo in risalto l’importanza della vaccinazione: «Abbiamo dissociato la curva dei nuovi contagi dalle curve di ricoveri e decessi. C’è una certa percentuale di nuovi casi che non risulta in una malattia clinicamente rilevante. Da un certo punto di vista, si può stare più tranquilli, ma ricordiamo che quanto più questo virus circola tanto più è possibile che si creino nuove varianti. E i dati della letteratura più recente ci dicono che chi è vaccinato non è protetto completamente dall’entrare in contatto con il virus: i non vaccinati non possono capitalizzare il fatto che ci siano tanti vaccinati, il vaccino protegge individualmente ed è indispensabile che le persone lo facciano per evitare guai per la propria salute».



LUCA RICHELDI SULLA CAMPAGNA VACCINALE

«Il vaccino è uno strumento di protezione individuale dalle conseguenze gravi della malattia», ha aggiunto Luca Richeldi ospite di Barbara Palombelli: «I non vaccinati sono ancora colpiti da una malattia grave, forse più grave della prima variante che vedevamo. Le mascherine, il distanziamento e l’igiene delle mani consentono di ridurre le possibilità di trasmissione del virus e quindi riducono la circolazione virale. Più persone vaccinate ci sono – ha ribadito l’ex membro del Cts – più si riducono gli effetti del virus e di conseguenza la circolazione virale».

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