“La terza dose è diversa dalla prima e dalla seconda dose perché il richiamo trova già un sistema immunitario pronto. I dati di Israele fanno vedere che la risposta è molto alta. Questo divaricherà inevitabilmente la protezione rispetto ai vaccinati con tre dosi e i non vaccinati: temo che nei mesi a venire vedremo i non vaccinati che saranno ancora più prevalenti nei nostri ospedali”: così Luca Richeldi nel corso del suo intervento ai microfoni di Porta a porta.

L’esperto, incalzato da Bruno Vespa, ha precisato: “Il passaggio in zona gialla o in zona rossa dipende dal tasso di occupazione dei posti in TI e negli altri reparti: quando si supera una certa soglia, bisogna correre ai ripari. Lì arrivano prevalentemente le persone non vaccinate, perché il vaccino è fatto soprattutto per ridurre i danni sul nostro organismo rispetto al virus. Quello che ci impedisce di entrare in contatto col virus sono le mascherine, il distanziamento o il lockdown. Il problema è che correndo dietro questo virus ci troviamo sempre indietro”.

“Io sono favorevole a estendere per la terza dose, vediamo quello che succede intorno a noi: dobbiamo cercare di alzare quante più barriere possibili alla diffusione del virus. Si parlerà anche della vaccinazione della popolazione pediatrica, sarà un punto piuttosto rilevante”, l’analisi di Luca Richeldi, che poi, a proposito della durata dell’immunità, ha riportato alcuni dati particolarmente promettenti: “Molti immunologici molto autorevoli pensano che con la terza dose la protezione possa essere di lunga durata, più lunga della seconda dose. In base alle ipotesi scientifiche, alcuni ipotizzano che l’immunità possa essere permanente”. (Aggiornamento di MB)

LUCA RICHELDI: “SENZA MASCHERINA SARÀ LOCKDOWN”

Luca Richeldi, primario di Pneumologia del policlinico “Gemelli” di Roma, è intervenuto in qualità di ospite nel corso della puntata di “Cartabianca” andata in onda nella serata di ieri, mercoledì 24 novembre 2021, su Rai 3 e condotta da Bianca Berlinguer. L’esperto ha dichiarato che, fino a questo momento, nella lotta al Coronavirus, è stato seguito il metodo scientifico, fatto di ipotesi da verificare: “Anche una polmonite si cura con un determinato tipo di antibiotico, ma non sempre la malattia si risolve con la terapia – ha spiegato –. Si va per tentativi basati sulla conoscenza. Così, la medicina segue i binari della scienza per capire come fronteggiare l’emergenza”.

Per quanto concerne i vaccini contro il Covid, Richeldi ha asserito: “Le sperimentazioni sui vaccini sono state fatte per dimostrare che riducono la mortalità da infezione. Questi vaccini, perché li usiamo? Perché si muoia meno, perché non si saturino gli ospedali e le terapie intensive. Lo strumento per non venire contagiati è la mascherina: va indossata, altrimenti sarà lockdown”.

LUCA RICHELDI: “COVID PUÒ LASCIARE DANNI IRREVERSIBILI AI POLMONI”

Nel prosieguo del suo intervento a “Cartabianca”, Luca Richeldi ha sottolineato che “l’Italia ha una stragrande maggioranza di persone vaccinate e protette dalla malattia grave. Dai 18 ai 24 anni siamo tra i Paesi con le più alte percentuali di vaccinati in Europa. Con questo scudo vaccinale, siamo tranquilli”. Per ciò che concerne i vaccini per i bambini dai 5 agli 11 anni d’età, il professore ha rimarcato che “anche loro hanno un rischio di malattia. Abbiamo un vaccino che ha dimostrato di essere sicuro in fase sperimentale. Del resto, ci troviamo davanti a un virus nuovo, sconosciuto, di cui gli infettivologi fino a poco tempo non sapevano nulla”.

Il virus SARS-CoV-2, peraltro, provoca danni irreversibili ai polmoni: “Entra attraverso questi organi e può lasciare spiacevoli e permanenti danni, in grado di ridurre la qualità della vita. Parliamo di danni soprattutto fibrotici. I polmoni sono organi tanto fragili quanto potenti, in quanto sono capaci di permetterci la vita. Vaccinandoci, ci proteggiamo tutti”.