Giusto ridurre i tempi di quarantena per i vaccinati? «Il messaggio non credo che sia pericoloso, perché riguarderebbe le persone vaccinate. E’ un messaggio che si potrebbe dare: le strutture pubbliche sono in una situazione di difficoltà per quanto riguarda le quarantene di persone venute a contatto con positivi e che pur non essendo positivi devono stare assenti dal lavoro»: così Luca Richeldi ai microfoni de L’aria che tira.



Lo pneumologo ha fatto il punto della situazione sull’emergenza epidemiologica – «Le persone che sono vaccinate, meglio con tre dosi, anche se vengono a contatto con il virus corrono dei rischi sostanzialmente inesistenti» – si è anche soffermato sull’utilizzo dei tamponi dopo le querelle degli ultimi giorni: «I tamponi andrebbero riservati alle persone che hanno sintomi o sospetto clinico di essere infettate. Devono aver avuto un contatto stretto e prolungato con una persona che è poi risultata positiva – l’analisi di Luca Richeldi – Le file le vediamo in molti Paesi europei e negli Stati Uniti, sono dovute anche al periodo festivo che viviamo, è più facile avere contatti con persone vulnerabili».



LUCA RICHELDI: “OK SUPER GREEN PASS LAVORO”

Luca Richeldi ha poi commentando senza mezzi termini l’ipotesi di obbligo vaccinale: «Il fatto che non ci sia in nessun Paese assimilabile per struttura sociale all’Italia significa che è una chimera, se ne può parlare ma non credo che sia facilmente applicabile. Limitare per quanto possibile che i non vaccinati si trovino in condizioni di essere contagiati credo sia la strada maestra». Nel corso del suo intervento, Luca Richeldi ha promosso l’ipotesi di estendere il super green pass nei luoghi di lavoro: «Io credo che estendere il super green pass ai luoghi di lavoro sia una strada obbligata. Abbiamo inoltre dati molto confortanti che dopo la dose booster il livello di protezione dalla variante Omicron è estremamente alto ed estremamente efficace. Bisogna sia spingere sulle terze dosi, sia limitare l’esposizione delle persone che non sono protette ai luoghi di assembramenti».

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