Dall’emergenza Covid-19 al governo Conte II, Luca Ricolfi a tutto tondo ai microfoni di Libero. Il sociologo ha esordito spiegando che capiremo se il virus è sconfitto solo a novembre e che il ritardo nelle riaperture non è un eccesso di attenzione, considerando che «il rischio di una risorgenza dell’epidemia non è affatto scongiurato», considerando la possibile pericolosità della variante indiana.
«La differenza fondamentale è che l’estate scorsa non avevamo i vaccini e quindi le scelte del governo di allora erano evidentemente e platealmente sconsiderate», ha rimarcato Luca Ricolfi, che ha poi aggiunto che anche le scelte di Draghi, viste con l’occhio dello statistico, «sono incaute»: «Se continuerà a non fare nulla per la messa in sicurezza di scuole, trasporti e uffici in autunno le cose potrebbero mettersi di nuovo male».
LUCA RICOLFI: “GOVERNO CONTE DISCRIMINATORIO NELLE CHIUSURE”
Luca Ricolfi ha poi aggiunto che il governo si sta preparando malissimo in vista del piano di rivaccinazione, senza dimenticare l’assenza di investimenti sulla sicurezza di scuole e trasporti, e il «buco nero dei sequenziamenti». Il sociologo ha messo nel mirino «la superbia dei governanti», sottolineando che gli errori che si stavano facendo nel contrasto alla pandemia erano evidenti fin dall’inizio, considerando i numerosi appelli lanciati dagli studiosi indipendenti. Passando poi al cambio di governo, Luca Ricolfi ha affermato che vi è un abisso tra Conte e Draghi, le cose vanno meglio sia per l’attivismo del generale figliolo che per la maggiore serietà nella pianificazione delle riaperture. Sull’esecutivo giallorosso, il docente di Analisi dei dati ha parlato di discriminazione nelle chiusure: «Il governo giallo-rosso ha discriminato la base sociale della destra (il mondo del lavoro autonomo), a favore di quella della sinistra, fatta di pensionati, impiegati pubblici, dipendenti delle medie e grandi imprese, tutelati dai sindacati».