Si apre con una chitarra acustica trascinante, poi un riff esplosivo di elettrica, diventa una corsa sfrenata rock’n’roll, con un ritornello trascinante, evocativo, stile Clash. E’ il pezzo che titola il nuovo disco di Luca Rovini.

Il cantautore toscano è ormai una costante, ha raggiunto un livello più che eccellente. C’è chi dice che chi non cambia percorso è un perdente, ma in un mondo dove ormai tutto è falsità e inganno perpetuo, dove ogni giorno ci dicono cose diverse, e non si sa più di chi fidarsi, è bello avere certezze. Nel suo nuovo disco conferma tutte le sue doti già ascoltate in precedenza, quelle di storyteller di venatura rock stradaiola, come il suo idolo Steve Earle di cui in questo nuovo lavoro incide una eccellente versione italiana di The rain came down, La pioggia viene giù. La sua capacità di rendere in italiano brani americani è un’altra dote ormai assodata, che ben pochi sanno fare allo steso modo (nel disco c’è anche una eccellente ripresa con corde acustiche di chitarre e mandolino di Billy di Bob Dyan, a ricordare Willy De Ville).



Per il resto è il Luca Rovini che conosciamo, cresciuto ancora come autore, performer, arrangiamenti, voce, ad esempio nel rock blues di Che farà a sottolineare la grinta e la forza che guida questa band di companeros dalle mille avventure, grazie all’ormai inseparabile Peter Bonta che fa ruggire la sua chitarra elettrica con riff incandescenti e assolo di chitarra irresistibili, come in questo brano. Eccellente anche la sezione ritmica guidata da Emiliano Baldacci, drummer solido e implacabile, così è il bassista Andrea Pavani che guida il funky rock di Quasi mezzanotte.



Angeli ubriachi sula via, splendida, è invece sostenuta da un bel pianoforte (ancora il bravissimo Peter Bonta), un pezzo che sta tra Elliott Murphy e Graham Parker nei loro momenti migliori e segna la capacità di Rovini di guardare anche altrove, cosa che magari troveremo nei suoi prossimi lavori.

C’è spazio anche per le sue classiche ballate acustiche ricche di quella intima melanconia che ben conosciamo in Rovini, Dove brillano le barche, e soprattutto la conclusiva, toccante, Aspettiamoci a casa, ma anche il country rock di Coi tacchi sporchi. Luca Rovini è una certezza per chi ama il rock che va dritto al cuore. Averne di certezze così.



(Il disco esce ufficialmente il 26 febbraio, ma si può già ordinare sul sito ufficiale di Luca Rovini ricevendo in questo modo il formato digitale in anteprima)

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