«Non le abbiamo detto che era stata lei, le avevo chiesto se c’entrasse qualcosa. Lei mi ha ripetuto ‘no’ tre volte». Non ci sta Tina Galati a essere accusata dall’ex fidanzata del figlio, Luca Sacchi, di averle puntato il dito contro dopo l’omicidio. Ne parla a Porta a Porta, commentando le dichiarazioni di Anastasiya Kylemnyk rese in esclusiva al programma di Bruno Vespa. «La notte dopo l’omicidio è rimasta a dormire da noi, nel letto di Luca, perché non pensavo fosse coinvolta. Noi volevamo sapere la verità, ma lei non ha mai detto niente. Noi dovevamo andare da lei a chiedere spiegazioni? L’ho accusata per le cose in cui c’entrava lei, che non mi aveva detto, cioè che aveva uno zainetto con 70mila euro», prosegue la mamma di Luca Sacchi.



E rivela un retroscena riguardo il comportamento della ragazza che l’ha ferita: «Lei dice che amava mio figlio, ora la vedo tranquilla, ma in primo grado di giudizio io sono uscita fuori per non vedere le immagini di mio figlio e c’era lei con il padre, l’ho vista ridere: sfido qualunque mamma a non andare da lei. Io le ho detto che me l’avrebbe pagata, lei ha chiesto all’assistente dall’avvocato di toglierle ‘questa persona’, cioè io, davanti. La verità è uscita fuori, lei sapeva già tutto». Alfonso Sacchi, padre di Luca il ragazzo ucciso nel 2019 a Roma, rincara la dose: «Ha detto diverse verità in procura, questa è un’altra: a quale crediamo? Non la giudico io, lo faranno i giudici, ma avrebbe dovuto dirci cos’era successo. A quanto pare sapeva».



I GENITORI DI LUCA SACCHI: “QUELLA FREDDA È LA VERA ANASTASIYA”

«Lei non aveva niente, neppure al collo, è stata con noi i giorni dopo. Lei dice che teneva Luca? Lì c’era mio figlio Federico a tenergli la testa. Lo so io come sta mio figlio! Ora si fa vedere tutta brava», prosegue Tina Galati a Porta a Porta. Alfonso Sacchi dal canto suo conferma e ribadisce la sua amarezza: «Può dire quello che vuole, ma avremmo voluto che piangesse con noi, non l’abbiamo mai cacciata di casa. Nelle intercettazioni parlava male di mia moglie». Per la mamma di Luca Sacchi quella che si vede ora sarebbe la “vera” Anastasiya Kylemnyk: «Ha detto delle cose che non mi aspettavo, perché l’abbiamo sempre trattata bene, ma penso che questa sia la vera Anastasiya, quella fredda. Si preoccupava della sorella, perché c’erano i giornalisti sotto casa, e io avevo un altro figlio che stava malissimo e uno morto. Io ho avuto l’ergastolo a vita! Per me la vita è nulla senza Luca».

Tina Galati non sa spiegarsi questo cambio di rotta: «In vacanza l’avevo vista strana, poi è cambiato un po’ tutto, anche dalle risposte che mi dava. Secondo me si è fatta vedere in un modo e mi rimprovero di non averla capita. La vera Anastasiya è questa, quella che non ti guarda in faccia. Anche se l’avvocato diceva di non venire da noi, se non aveva fatto nulla, ci sarebbe dovuta venire». Anche il papà di Luca Sacchi ha domande senza risposta: «Perché è sparita? Non l’abbiamo buttata fuori da casa. In questi anni di processi ci è passata davanti senza guardarci, senza salutarci. Siamo comunque contenti che chi ha ucciso nostro figlio sia stato condannato».

IL LEGALE DELLA FAMIGLIA DI LUCA SACCHI: “MAI CONTRAPPOSTI AD ANASTASIYA NEI PROCESSI”

In studio era presente invece l’avvocato Armida Decina, legale della famiglia di Luca Sacchi: «Un certo distacco l’ho percepito anche io». Riguardo alcune dichiarazioni dell’avvocato della ragazza, precisa: «Non ha mai negato di non sapere i soldi nello zainetto? Ma non ha neppure contribuito a spiegare perché ci fossero quei soldi. Lei stessa ha detto di aver mentito perché sperava che Luca si salvasse: non condivido, ma posso capire. Lei però ha avuto tempo per spiegare. Sicuramente non poteva conoscere gli autori materiali del fatto, ma il contesto sì».

L’avvocato Decina precisa che non sono mai entrati nel merito della posizione di Anastasiya Kylemnyk, per la quale si aprirà un nuovo processo di appello: «La nostra partita a livello processuale con Anastasiya non c’è mai stata. Lei è parte civile nei confronti degli imputati per aver subito la rapina ed è imputata per la compravendita di droga, ma noi non siamo mai intervenuti contro di lei a livello processuale. In alcune reti siamo intervenute perché, dopo tutto quello che si diceva su Luca, bisognava ristabilire la verità sulla vittima. Nulla abbiamo detto su Anastasiya perché nulla ci è stato chiesto. Quello che noi pensiamo non è un mistero, quello che contestiamo è che sicuramente se avesse contribuito in maniera diversa, forse tutto questo non sarebbe successa».