Possibile svolta nel processo sull’omicidio di Luca Sacchi. A produrla sono le parole pronunciate da Valerio Rispoli, indagato per spaccio in quanto mediatore dell’affare, che nel corso dell’udienza di ieri ha collocato il personal trainer sul luogo delle trattative per ottenere la droga, con una chiarezza finora del tutto nuova rispetto a questo aspetto. Rispoli, amico di Valerio Del Grosso, colui che la sera del 23 ottobre aprì il fuoco contro il personal trainer, ha infatti confermato la presenza di Luca Sacchi all’incontro con Anastasiya Kylemnyk e Giovanni Princi volto a stabilire la contropartita in denaro per ottenere in cambio la marijuana promessa. Come riportato dal Corriere della Sera, però, c’è un altro dettaglio che non torna: chi informò Valerio Del Grosso che nello zaino di Anastasiya c’erano i soldi per acquistare la sua droga? Chiamato a deporre, Rispoli assicura: “Non io”. Ma chi allora?



“LUCA SACCHI PRESENTE ALLE TRATTATIVE PER LA DROGA”

Secondo la ricostruzione di Valerio Rispoli, la sera del 23 ottobre 2019, quella dello scambio sfociato in tragedia, Anastasiya, accompagnata da Princi, lascia a quest’ultimo il suo insospettabile zainetto rosa. Proprio Princi mostra a Rispoli le banconote custodite al suo interno, che il mediatore quantifica dinanzi ai giudici della Corte d’Assiste in un non meglio precisato “parecchi soldi“. Poi, sempre secondo Rispoli, Anastasiya riprende lo zainetto e torna a mescolarsi tra i frequentatori del John Cabot Pub di via Mommsen, all’Appio Latino. Rispoli racconta: “Avuta la conferma visiva dei soldi, avvisai Del Grosso di poter portare l’erba“. Il pusher però si presenta a mani vuote: “Vado, prendo l’erba e te la porto qua“, rassicura. La storia dirà che quella “promessa” non è stata mantenuta: anziché la marijuana, Del Grosso va a prendere la pistola convinto di poter intascare i soldi senza rinunciare alla droga. In quel frangente Princi “evapora”, forse fiuta il pericolo e abbandona Luca e Anastasiya. Da lì in poi succede quanto noto: il personal trainer si ribella quando i pusher tentano di strappare lo zaino alla fidanzata, in cambio verrà colpito da Pirino con una mazza da baseball di metallo e dai proiettili esplosi da Del Grosso. Il quesito del Corriere della Sera è d’obbligo: se Princi fosse rimasto, le cose sarebbero andate diversamente?

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