Luca Salatino, ospite a “Verissimo”, trasmissione di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin, si è raccontato a tutto tondo, svelando in primis la sua sensibilità. Una peculiarità emersa già durante la sua partecipazione al Grande Fratello Vip e che si traduce spesso in malinconia: “Sento le mancanze dei nonni, della famiglia, di quello che vivevo da bambino. La spensieratezza di quegli anni, ecco”.
Da bambino, Luca Salatino era “super agitato, a tal punto che mia mamma mi chiamava Lupo e mi portò anche da un sacerdote, perché pensava fossi posseduto. Facevo diventare matti tutti: mio padre, mia sorella… Ero di una vivacità estrema! Il prete le disse che non avevo niente e questa vivacità che mi ha accompagnato per tutto il resto della mia vita è rimasta, anche se ci sono stati momenti in cui essa è venuta meno”.
LUCA SALATINO: “QUANDO DIAGNOSTICARONO UN TUMORE AL CERVELLETTO A MIA MADRE”
Successivamente, Luca Salatino a “Verissimo” ha confidato di avere lasciato la sua famiglia d’origine un po’ più tardi rispetto gli altri ragazzi, in quanto “mia mamma è stata male: quando sono nato, lei ebbe un’emorragia interna ed entrò in coma. Poi, quando avevo 10 anni, le diagnosticarono un tumore al cervelletto. Lì ho iniziato a capire che anche i problemi fanno parte della vita e ho cominciato a guardare l’esistenza con altri occhi”.
Circa 3-4 anni dopo, Luca Salatino ha iniziato a subire bullismo: “Vengo dalla periferia di Roma e all’uscita da scuola c’era sempre questa cosa della legge del più forte. Inoltre, verso l’età dei 23 anni ebbi problemi alla schiena, tra cui ernie e problemi alle vertebre, che mi bloccarono completamente a letto. Subii 2-3 interventi nel giro di un anno. In quei 12 mesi non uscii mai di casa. Mi sono buttato giù, non riuscivo più a camminare. È stato come se tutto crollasse in un secondo”.