Tra i tanti incontri della nuova puntata di “Meraviglie, la penisola dei tesori” ce n’è uno che non può non tirare l’attenzione degli appassionati d’arte: parliamo della visita di Alberto Angela alla Cappella di San Brizio, opera di Luca Signorelli. Situata nel transetto destro del duomo di Orvieto, la cappella Nova rappresenta un vero unicum nell’arte sia per l’originalità spaziale che per la singolarità del tema…
Luca Signorelli ha completato il lavoro iniziato da Beato Angelico e Benozzo Gozzoli nel 1447 e la sua firma è evidente. La cappella di San Brizio è infatti celebre per il ciclo di affreschi con “Storie degli ultimi giorni” , come dicevamo, è fondamentale per l’utilizzo dello spazio: l’artista concepì la cappella “non come una scatola, ma come una sfera in cui tutti i punti hanno lo stesso valore attorno al fulcro rappresentato dall’uomo-spettatore”.
CHI ERA LUCA SIGNORELLI
La cappella di San Brizio rappresenta solo uno dei tanti capolavori firmati da Luca Signorelli, considerato tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale. Considerato l’ispiratore di Michelangelo da Giorgio Vasari, l’artista rappresenta uno dei punti di riferimento dell’arte del Quindicesimo secolo. Indicato da numerosi documenti come allievo di Piero della Francesca, Luca Signorelli è riuscito a sviluppare uno stile molto personale, concentrando la sua attenzione sulla raffigurazione del corpo umano in azione. Tra le opere più importanti e più famose ricordiamo ad esempio gli affreschi nella Sagrestia della Basilica della Santa Casa, a Loreto, senza dimenticare i suoi lavori nella Cappella Sistina, nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena, nella Galleria degli Uffizi o ancora nella Galleria Sabauda a Torino. L’ultima opera nota di Luca Signorelli risale al 1523, la Madonna col Bambino e santi, commissionata dalla Confraternita di San Girolamo ad Arezzo.