«Ballare non vuol dire essere gay, ma parecchi pensano questo», ha tenuto a sottolineare Luca Tommassini nel corso dell’intervista a Vieni da me, per poi soffermarsi sulla reazione del padre quando scoprì delle lezioni di ballo: «Non ha mai mangiato a pranzo o cena con noi, veniva solo di notte. Un giorno venne a pranzo perché scopri questa cosa: iniziò a urlare contro mia mamma e per la prima volta pronuncia parole abbastanza pesanti. Poi ruppe una bottiglia d’acqua sul muro cercando di colpire mia madre, io mi misi in mezzo e urlai “papà vattene”. Ha cercato di fermarmi in tanti modi». Recentemente Tommassini è stato vittima di una scritta omofoba – “Fr*cio vattene” sul campanello di casa – ed ha raccontato la sua sofferenza: «Mi sono vergognato di quello che ero e quello che sono, mi sono messo a piangere da solo: mi sono iniziato a sentire in colpa come quando ero piccolo». Dopo anni, il rapporto con il padre si è pressochè ricucito: «Si è reso conto di aver sbagliato tanto nella vita, mi ascoltava e mi parlava: già il fatto che mi rivolgesse la parola e mi considerasse era già qualcosa. Lui, come mamma, è sempre stato molto duro ed io sono cresciuto molto duro». (Aggiornamento di MB)



LUCA TOMMASSINI: “MIO PADRE ERA VIOLENTO CON ME E CON MIA MAMMA”

Luca Tommassini tra carriera e vita privata nella lunga intervista a Vieni da me. A partire dalle prime esperienze nel mondo del ballo, al fianco di Madonna: «Quando non mi piaceva è quando è uscita, la schifavo un po’ perché ero un po’ snob: uscivo da danza classica ma a 23 anni decisi di andare ad una sua audizione. Poi mi scelse come primo ballerino». Il coreografo ha poi aggiunto: «Ci ha fatto prima ballare tantissimo per due giorni, poi purtroppo ci chiese di raccontare una barzelletta: io le odio (ride, ndr). Io dissi che le barzellette non mi piacevano, lei mi disse “non ti prenderò mai”. Poi, piano piano, l’ho conquistata col ballo e mi prese come primo ballerino». L’ex volto di X Factor ha poi parlato della sua infanzia difficile: «Più vado avanti, più mi rendo conto che è stato difficile. Eravamo in tre, ma eravamo un po’ io e mio padre contro tutti: mia sorella ha vissuto una vita particolare, mio padre era un po’ violento. Ha avuto anche una vita abbastanza fortunata fuori dalla nostra famiglia. Mia madre aveva capito che volevo capire, lei aveva il sogno di fare la ballerina ma non si è mai realizzato. Io ho vissuto il sogno mio con mia madre».



LUCA TOMMASSINI A VIENI DA ME

Luca Tommassini ha continuato il suo racconto: «Di nascosto mi sono iscritto alla scuola di ballo, non doveva dirlo a mio padre perché aveva il terrore che diventassi gay. Avevo la s moscia e mi condizionava molto, lui cercava di non farmela pronunciare in quel modo. Io per tanti anni sono rimasto in silenzio, ho avuto problemi di timidezza». Poi ancora sul padre violento: «Era violento anche fisicamente, abbiamo subito tante violenze anche fisiche: soprattutto mamma, ma anche io e mia sorella, delle situazioni molto pesanti. Penso che sia molto importante testimoniare queste cose, ci sono ragazzi e ragazze che subiscono violenze. Ora non c’è più da tanti anni, sicuramente era anche l’ignoranza, una mentalità molto chiusa, era cresciuto ai tempi del fascismo e ci sono ancora parecchi in famiglia che la pensano così».

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