Luca Tosi Brandi aveva appena 20 anni quando il 12 dicembre di un anno fa perdeva la vita a Roma a causa delle numerose buche mortali. Luca, giovane di Guidonia, perse la vita dopo il trasporto d’urgenza in ospedale. Un caso simile a quello della giovane Elena Aubry, anche lei morta a causa delle buche sparse per la Capitale. La trasmissione di Italia 1, Le Iene, questa sera riaccenderà i riflettori sull’annosa questione partendo proprio dalla testimonianza dei genitori dell’ennesima vittima. Il ventenne Luca Tosi Brandi, quel giorno aveva appena preso un bel voto ad un esame universitario: era felice e stava tornando a casa in motorino. Poi però, un dosso gli fece perdere il controllo del mezzo sulle due ruote finendo rovinosamente a terra. L’avvocato Domenico Musicco, legale della famiglia di Luca, ha dichiarato ai microfoni del programma di Italia 1: “Si vede il ragazzo che arriva in motorino, entra in una buca al centro della strada. E in quel momento inizia a perdere il controllo del mezzo e va purtroppo a schiantarsi contro lo spigolo di una villa”. Il video rende molto bene l’idea di quanto accaduto quel giorno di dicembre dello scorso anno.



LUCA TOSI BRANDI COME ELENA AUBRY MORTI PER LE BUCHE A ROMA

Luca Tosi Brandi avrebbe perso il controllo della sua moto subito dopo che la ruota anteriore del mezzo entrò in una buca: “La colpa è dell’Amministrazione”, ha commentato l’avvocato Musicco a Le Iene. A parlare sono anche i genitori della vittima ventenne: “Io non ho più riabbracciato mio figlio, l’ho visto poi dentro a un sacco”, ha commentato la madre. Ma sulle strade di Roma si continua purtroppo a morire. Come non ricordare il caso di Elena Aubry, la giovane morta il 6 maggio 2018 sempre a Roma a causa delle buche e della deformazione delle strade? Anche in quel caso era stato l’inviato Criastiano Pasca a realizzare un servizio. Lo stesso giornalista oggi racconta la storia del giovane Luca per poi recarsi dalla sindaca Virginia Raggi per chiedere conto della presenza di queste strade mortali nella sua città. A quanto pare, infatti, i soldi destinati alla sistemazione delle strade nella capitale continuano ad essere utilizzati per altro, come ad esempio l’acquisto di scrivanie e mobili per i vigili urbani fino a generi alimentari per la Protezione civile.



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