LUCA VARANI, EX FIDANZATO LUCIA ANNIBALI, MANDANTE DELL’AGGRESSIONE ALL’EX

Un mandante e due esecutori materiali del tentato omicidio di Lucia Annibali: sono rispettivamente l’ex fidanzato Luca Varani e Rubin Talaban e Altistin Precetaj. L’ex avvocato, che è in carcere dal 2013, è stato condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per tre diversi reati: dalle lesioni gravissime al tentato omicidio, visto che ci fu anche il tentativo di manomettere il gas della cucina della donna (oggi ospite di Che tempo che fa), ma anche atti persecutori.



Il fine pena scatterà prima del 2033, perché con la buona condotta ha diritto a uno sconto di 45 giorni ogni 6 mesi, quindi potrebbe ottenere 2 anni e tre mesi, cui si potrebbe aggiungere lo sconto per aver commesso il reato quando era dipendente da cocaina.

Intanto, sta usufruendo di permessi premio, come i tre giorni ottenuti ad aprile e trascorsi agli arresti domiciliari in un appartamento in zona mare, restando sotto il controllo delle forze dell’ordine prima di tornare nel carcere di Pescara dove è detenuto dopo essere stato in altri istituti, da Pesaro a Teramo e Roma. L’ex parlamentare, che vive a Roma, fu avvisata come previsto dalla legge. Lo stesso è accaduto in occasione del secondo permesso premio a giugno.



CHI C’È DIETRO L’AGGRESSIONE A LUCIA ANNIBALI

Tra qualche anno Luca Varani, l’ex fidanzato di Lucia Annibali, potrebbe ottenere una forma di semilibertà, invece chi è già libero è Rubin Talaban che fu condannato a 12 anni insieme a Altistin Precetaj. Infatti, è uscito prima del previsto, dopo aver scontato 9 anni, grazie alla buona condotta e alla liberazione anticipata, comunque è stato espulso in Albania. Lui e il suo complice entrarono in azione lanciando acido in faccia a Lucia Annibali mentre rientrava a casa, eseguendo l’incarico ricevuto dall’ex fidanzato Luca Varani.



Talaban e il connazionale dovevano ricevere un compenso di 30mila euro per l’aggressione all’attuale difensore civico della Regione Toscana, a cui poi il primo chiese perdono tramite una lettera. Si è rivelato, infatti, il più consapevole del reato commesso. La vittima decise di non rispondergli, non le sembrava opportuno, ma interpretò quella lettera come una specie di ammissione, visto che nel processo non parlarono. “Poi devo essere sincera il suo pentimento cambia poco nella mia vita che da allora è completamente cambiata“, dichiarò la donna a Il Dubbio.

PROCESSO LUCIA ANNIBALI, LA STORIA E LE SENTENZE

La Cassazione ha reso definite tutte le condanne all’ex fidanzato di Lucia Annibali, Luca Varani, Rubin Talaban e Altistin Precetaj. Nelle motivazioni della sentenza i giudici spiegavano che il mandante non meritava sconti e aveva agito con premeditazione, invadendo la vita privata della vittima fino a maturare il piano omicida e l’idea di procurarsi dell’acido. Se per i due albanesi la pena è stata ridotta da 14 a 12 anni in appello, poi confermata definitivamente, per Luca Varani c’è stata la conferma dei 20 anni.

Le pene erano state scontate in primo grado di un terzo perché il processo è stato celebrato con rito abbreviato, poi l’ulteriore riduzione in appello per i due albanesi. La difesa dell’ex fidanzato di Lucia Annibali aveva provato a smontare anche le accuse di atti persecutori e di aver manomesso le valvole del gas per farla saltare in aria, chiedendo anche una perizia e chiedendo la concessione di un’attenuante per il reato di lesioni, in quanto avrebbe fornito l’acido per far danneggiare l’auto della donna, invece gli esecutori avrebbero commesso un reato diverso, ma tutte le tesi della difesa sono state respinte dai giudici in tutti i gradi di giudizio.