Il mondo dello spettacolo riaprirà i battenti il 15 giugno dopo più di 3 mesi di lockdown, ma le incertezze sono ancora molte, soprattutto nei teatri. Le limitazioni imposte con le linee guida, a cominciare dal numero di persone che possono occupare le sale, rischiando di decapitare i grandi spettacoli. Lo sa bene Luca Ward, una delle voci più amate d’Italia (storico a riguardo il suo doppiaggio di Russel Crowe ne “Il Gladiatore”), nonché grande attore teatrale. Oggi Ward si è collegato con ItaliaSì dal teatro Sistina di Roma, ovviamente vuoto, senza pubblico: “Fa un certo effetto, il teatro vuoto, il silenzio mette un po’ di paura, di sconcerto – racconta – ma quello che fa più paura è il silenzio delle istituzioni, soprattutto per quanto riguarda il teatro privato che ha un ruolo importantissimo. I teatri sono quasi tutti privati – aggiunge – ci sono quelli statali che possono stare fermi anche dieci anni, ma il teatro privato no, ha bisogno della gente. Sentivo di limitazioni – continua Ward – 200 persone al massimo, avete visto quanto è immenso il sistina? Conta 1600 posti, con 200 persone non riusciamo nemmeno a pagare le maschere, anche senza farci pagare non ce la faremmo”.



LUCA WARD: “L’INDOTTO? FA VENIRE LA PELLE D’OCA PENSARE CHE…”

“Gli spettacoli più belli si sono tenuti al Sistina – ancora il grande doppiatore e attore – è un teatro storico non solo di Roma ma di tutta Italia, qui si sono confezionati i più grandi musical e le più grande commedie italiane, e stiamo continuando a farlo. Pensate che questo teatro qualche anno fa stava per diventare un parcheggio multipiano, per fortuna è arrivato un “pazzo visionario”, come Massimo Romeo Piparo, che se l’è caricato sulle spalle”. E proprio Piparo, presente anch’esso in collegamento, ha aggiunto: “E’ un momento di grande crisi ma anche di rinascita di ricrescita, di ricostruzione, l’emergenza è molto complessa noi dobbiamo vigilare sul futuro per evitare che questo teatro possa chiudere. C’è il rischio che possa chiudere – ribadisce – bisogna essere onesti e concreti, queste attività sono in seria difficoltà di programmazione; ad oggi avrei già dovuto presentare la stagione 2020-2021 ma ovviamente non siamo in gradi farlo, non possiamo prevedere cosa accadrà, troppi mesi chiusi potrebbe significare prendere drastiche decisioni, speriamo di no”. Luca Ward ha poi concluso: “L’indotto è fondamentale, quando si va in un teatro noi vediamo il palco e gli attori ma dietro c’è un mondo, c’è l’indotto, ci sono i tecnici, le maschere, le pulizie, in questo momento il solo pensiero che non riprenderemo se non prima di gennaio fa venire la pelle d’oca”.

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