Luca Zaia a tutto tondo ai microfoni de L’aria che tira. Il governatore del Veneto ha esordito parlando del coprifuoco, in particolare riguardo la sua richiesta di abolirlo del tutto: «Lo chiede una persona che è sempre stata prudente e che chiede di essere sempre prudenti. Da un punto di vista epidemiologico e sanitario so che il virus si agevola con gli assembramenti: è innegabile che dalle 5 alle 23 ci siano assembramenti sui mezzi, a lavoro e a scuola. Non capisco quale sia il problema dalle 23 alle 5, quando i locali sono chiusi»
Luca Zaia si è poi soffermato sulla mascherina: «Io ho paragonato la mascherina all’ombrello, che quando non c’è la pioggia lo chiudi. La mascherina la si porta in occasione di assembramenti, ma se andiamo a passeggiare in solitudine in compagnia di vaccinati non ha senso portare la mascherina, ce lo dicono gli articoli scientifici. Il vaccinato deve portarla se è con delle persone non vaccinate, considerando che il vaccinato non fa malattia ma può contrarre il virus. La mascherina diventerà un accessorio».
LUCA ZAIA: “BASTA CON I MEDICI PORTASFIGA”
Luca Zaia ha poi rivolto un pensiero ai “medici portasfiga”: «Noi stiamo per partire con la vaccinazione dei centri estivi, non abbiamo un magazzino dei vaccini perché siamo in attesa di farmaci. La cosa straordinaria è che tutti i vaccinati non si presentano più in ospedale, per questo dobbiamo pensare alla fase di convivenza. E finiamola anche con i medici portasfiga! Dire che chiudersi in casa ci tutela di casa, è sicuro, ma dobbiamo fare attenzione anche alla comunicazione internazionale: non può passare che in Italia è vietato fare tutto, perché non ne veniamo fuori altrimenti». Il governatore leghista ha poi rimarcato: «Noi abbiamo fatto le cose che servivano fare, abbiamo sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo con prudenza e obiettività. Ho sempre detto che non bisogna abbassare la guardia, ma non possiamo dire che dobbiamo morire tutti».