Il Veneto è tra le Regioni più colpite dall’emergenza coronavirus in questa fase ma Luca Zaia invita alla calma e alla consapevolezza. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il presidente leghista ha tenuta a precisare: «Perché tra pochi giorni i nostri contagi si abbasseranno. Il governo cambierà il modo di registrare i dati, come richiesto dalle Regioni. Quello che finora ha fatto passare il Veneto per un lazzaretto».



Luca Zaia ha puntato il dito contro una narrazione sbagliata su quanto sta accadendo in Veneto, evidenziando che la sua è la Regione che fa più test e, soprattutto, un gran numero di tamponi rapidi. «Il virus è davvero una mina. Lei si immagini un campo minato e lo divida a metà: in una parte si manda una sola persona a cercare le mine. Nell’altra si mandano 50 persone. In quale parte si troveranno più mine?», ha aggiunto il politico.



Luca Zaia: “Con il vaccino anti-Covid ci sarà un passaporto sanitario”

Lanciando una frecciatina a Vincenzo De Luca, Luca Zaia ha sottolineato che si vaccinerà certamente ma soltanto quando arriverà il suo turno: «Perché ogni vaccino che non arriva a chi ne ha più bisogno è un’opportunità persa. Ho detto ai miei direttori generali di non vaccinarsi: perché i vaccini, nella prima fase, servono per chi sta nelle terapie intensive, non per chi sta in ufficio. Al momento, ci sono arrivate 875 dosi. Ma quando ce ne daranno altre, noi siamo prontissimi: abbiamo una macchina da guerra vaccinale».



Luca Zaia ha poi rimarcato che in Veneto è stata registrata una pre-adesione del 90% e per questo motivo ritiene che siano maturi i tempi per un passaporto sanitario: «Il vaccino certamente è volontario, ma chi rappresenta un rischio per gli altri avrà dei problemi. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo».