Quanti sono i morti di coronavirus in Italia? 16.523 ad oggi, tenendo conto dell’ultimo bollettino disponibile della Protezione civile. Ma su questo numero è in corso un grande dibattito. Il numero delle vittime di Covid-19 sarebbe superiore se tenessimo conto dei decessi che non avvengono in ospedale. Sì, perché il numero disponibile, che viene quotidianamente aggiornato da quando è scoppiata l’epidemia, tiene conto delle persone che perdono la vita nelle strutture ospedaliere italiane. Il bilancio dunque è parziale e la conferma arrivata dal Presidente della Regione Veneto in un passaggio della sua conferenza stampa mattutina. Il governatore stava esponendo il bilancio delle vittime nella sua regione: «I morti negli ospedali sono 634, ai quali si aggiungono i morti nelle case di riposo etc e quindi siamo a 695». Quindi il totale dei morti in Veneto per coronavirus è di 695, ma non è questo il dato che viene comunicato alla Protezione civile. E a dirlo è lo stesso Zaia: «Non è un magheggio».



LUCA ZAIA POLEMICO “MORTI CORONAVIRUS? NESSUN MAGHEGGIO!”

Il governatore Luca Zaia ha spiegato cosa c’è dietro, visto che spesso viene evidenziata questa differenza: «Lo sapete anche voi che nel bollettino ufficiale ci sono tutte le categorie – dice ai giornalisti presenti in conferenza stampa – ma questo è il dato che ci viene chiesto a livello nazionale, i morti in ospedale». Il pensiero inevitabilmente vola a una conferenza stampa in cui il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro è stato interpellato proprio in merito al numero dei morti e a come viene tracciato questo bilancio. A domanda sul numero dei morti per Covid-19 non in ospedale non seppe dare risposta. Non si capisce il motivo per il quale non si fornisce un dato più completo che può offrire una fotografia più precisa dell’epidemia di coronavirus in Italia, soprattutto quando c’è. Sappiamo bene dalla cronaca che ci sono molte persone che perdono la vita senza finire in ospedale, non a caso nelle settimane scorse c’è stata una forte polemica, mai sopita, che ha visto protagonista, ad esempio, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

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