Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha illustrato ai colleghi de “Il Corriere della Sera” il piano messo a punto per garantire un ritorno a scuola in totale sicurezza agli studenti del suo territorio e, soprattutto, evitare di ricadere nell’insano meccanismo degli stop and go che hanno caratterizzato le ultime annate scolastiche, fra didattica a distanza e didattica in presenza. “Aspetto con ansia il 13 settembre – ha asserito il governatore –, per noi veneti sarà il D-Day, la madre di tutte le battaglie. L’apertura delle scuole l’anno scorso per gli italiani fu un’esperienza dolorosa, stavolta però non si può fallire, dobbiamo evitare la Dad”.



L’obiettivo indicato da Zaia è “scuola in presenza al 100 per cento. Così, ecco che già il 13 mattina ai ragazzi farò trovare i tamponi all’ingresso. È il nostro progetto insieme all’Università di Padova, piace molto al generale Figliuolo (il commissario per l’emergenza Covid, ndr) che ora pare intenzionato a replicarlo a livello nazionale…”.



LUCA ZAIA E IL PIANO DEL VENETO PER LA SCUOLA: DI COSA SI TRATTA?

Zaia ha poi dettagliato meglio il piano del Veneto per la ripresa delle lezioni: “Una rete di decine di istituti sparsi in ogni provincia, dove si monitora costantemente il livello di circolazione del Coronavirus, facendo tamponi su tamponi, uno screening a tappeto. Abbiamo già comprato un milione di tamponi salivari molecolari in previsione del giorno della prima campanella per elementari, medie e superiori. Test per nulla invasivi, sarà come succhiare un lecca-lecca. Il generale Figliuolo credo ne abbia già disposto un maxi-acquisto”.



Per quanto concerne la terza dose, secondo il presidente, se la scienza ci indicherà di seguire questa strada, bisognerà agire subito e non partire a novembre-dicembre, quando potrebbe essere troppo tardi. “Per questo dico che la mascherina ci salva – ha affermato –. Qualche ora fa le Regioni hanno avuto un incontro col governo proprio sul trasporto pubblico locale: noi in Veneto siamo pronti, condividiamo le linee guida che prevedono capienza all’80% nelle zone bianche e gialle, però è importante che tutto il discorso, anche quello dei controllori a bordo, venga normato bene. Che vengano approntate le risorse”.