È in corso in queste ore la discussione sulle misure restrittive da adottare a Natale

, ma Luca Zaia per il Veneto ha anticipato il Governo: il governatore nelle scorse ore ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura dei confini comunali da sabato fino all’Epifania. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, il presidente leghista ha evidenziato che il Veneto non ha più contagi di altre regioni, ma ha il merito di fare più tamponi, ma nonostante ciò è necessario prendere delle decisioni rigorose per contenere l’epidemia.



Giusto optare per la chiusura, secondo Luca Zaia, ma servono ristori da subito in percentuale sulle perdite di fatturato: «Se è vero che si pensa a una misura dal 24, sarà fondamentale, in sicurezza, lasciare spazio nei prossimi giorni ai cittadini di fare la spesa. E per il giorno di Natale, adottando il modello tedesco, pranzi limitati alla stretta cerchia famigliare».



LUCA ZAIA: “RISCHIAMO DISASTRO SOCIALE”

Luca Zaia

ha acceso i riflettori sulla pressione ospedaliera: il Veneto ha lo stesso numero di terapie intensive di marzo, ma c’è un terzo di ricoverati in più. «Vuol dire che, non avendo avuto misure restrittive come a marzo e maggio, l’infezione pesa per due motivi: il primo è che il distanziamento sociale oggi da noi non c’è; l’altro, di cui nessuno parla, è che il lockdown di marzo aveva eliminato tutta una serie di accessi alle terapie intensive che invece oggi funzionano, basti pensare alle vittime di incidenti stradali». Il presidente leghista ha sottolineato che ai ricoverati Covid oggi si aggiungono i non Covid, che attualmente sono oltre 7 mila.



Luca Zaia ha poi messo in risalto che il Veneto non farà barricate se l’esecutivo vorrà chiudere, la salute degli italiani va al primo posto, ma c’è un dato da non sottovalutare: servono certezze sui ristori. Ecco l’affondo del governatore: «Non si può fare gli eroi con il portafoglio degli altri. Se si parla di chiudere o fare una zona che ancora non ho capito di che colore sarà e da quando, va bene. Ma pensare che si possa fare come in passato, sostenendo delle chiusure senza effettivi aiuti sul mancato fatturato, rischia di creare il disastro sociale».