Luca Zingaretti sta per tornare a vestire i panni del Commissario Montalbano in due nuovi imperdibili episodi in arrivo lunedì 9 e 16 marzo in prima serata su Rai1. Si tratta di “Salvo amato, Livia mia” e “La rete di protezione”, questi i titoli dei due episodi che segnano il debutto alla regia per l’attore dopo la morte dell’autore Andrea Camilleri e del regista storico Alberto Sirioni. Un ruolo inedito quello di Zingaretti che ha commentato così: “Lo sforzo maggiore del mio lavoro di regia? È stato quello, nel rispetto dello stile di Alberto Sironi che ha dettato le regole vent’anni fa, di assecondare l’estetica del mondo di Camilleri e della sua capacità di raccontarci il mondo”. L’attore non ha alcun dubbio nel dichiarare: “questa stagione è indubbiamente la più dolorosa perché mancano tre colonne portanti della serie e soprattutto tre amici che, sono sicuro, da lasù festeggeranno il ritorno di Montalbano con un calice di vino”. Dopo la morte di Andrea Camilleri e Alberto Sirioni, a febbraio è venuto a mancare anche lo scenografo Luciano Ricceri; tre perdite significative ed importanti per tutto il team di lavoro del Commissario Montalbano che ha visto Zingaretti caricarsi di una responsabilità non indifferente.
Luca Zingaretti: “di mio ho messo un po’ di melanconica dolcezza”
“Di mio, in questa regia, c’è una malinconia dolce” ha dichiarato Luca Zingaretti circa il suo lavoro da regista dei due nuovi episodi de Il Commissario Montalbano. Un lavoro non facile per l’attore che però, ricordando chi non c’è più, ha detto : “ma chi oggi non è più qui con noi lo dobbiamo festeggiare tutti con canti balli, canti e risate. La drammaticità e la leggerezza tipica dei migliori racconti di Camilleri s’intrecciano, secondo un codice conosciuto ma ogni volta diverso”. Sicuramente non è stato facile per lui ricoprire il ruolo di regista dopo la morte di Alberto Sirioni: “mi tremavano le gambe, ma poi non c’è stato tempo di pensare”, ma non c’era altro da fare. Un lavoro intenso ed impegnativo come ha raccontato: “ho lavorato 20 ore al giorno per 12 settimane. Ero esausto, ma felice della fatica perché sono sicuro che Alberto avrebbe apprezzato queste due puntate”. A Blogo, Zingaretti ha ricordato chi non c’è più: “questo è il primo anno senza Andrea e Alberto. E senza lo scenografo Luciano Ricceri. Alberto Sironi è stato compagno e complice in questi vent’anni, insieme abbiamo combattuto tante battaglie. Certo, partiva da un materiale eccezionale, ma quante volte siamo rimasti delusi da film ispirati a capolavori letterari? Ecco, se è andata bene una grande parte del merito va dato al lavoro di Alberto. Era un uomo buono e testardo. Vorrei che li festeggiassimo tutti e tre in maniera gioiosa perché si sono goduti la vita fino all’ultimo”.
Luca Zingaretti: “la regia di Montalbano? un’esperienza bella e dolorosa”
Parlando poi dell’esperienza come regista dei nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, Luca Zingaretti a Blogo ha rivelato: “la regia è stata un’esperienza bella e dolorosa al tempo stesso. Non c’è stato giorno in cui non mi fossi chiesto cosa avrebbero detto Alberto e Andrea. Partendo dal presupposto che non avrei dovuto fare la mia regia, ma solo seguire gli stilemi imposti da chi mi ha preceduto, posso dire che di mio ho messo una melanconica dolcezza, che è poi lo spirito con cui ho diretto questi due episodi. Voglio ringraziare tutti i miei colleghi, uno per uno”. Infine l’attore ha anche rivelato ed anticipato che dopo questi due episodi il commissario Montalbano tornerà ancora in tv visto che è già stato ultimato un episodio diretto dallo stesso Zingaretti: “forse Camilleri vorrebbe che chiudessimo in bellezza con la trasposizione del suo ultimo romanzo ancora inedito”.