Luce Caponegro, ospite di “Generazione Z”, racconta la sua vita passata e il ritorno al suo nome di battesimo dopo la carriera nel porno: “Non rinnego Selen ma ci sono dei cambiamenti nella vita. Io sono cresciuta in una famiglia classica, borghese, molto perbene. Però c’era un cliché, un copione da seguire in questa esistenza e un po’ mi andava stretto. Io sono una persona nata con una caratteristica, quella della sensualità e della femminilità, e questo si scontrava con le altre ragazze e soprattutto della mia famiglia. L’erotismo, troppo ammiccamento, non mi sembrava sbagliato: era una sfaccettatura del mio universo. Noi tutti non dobbiamo dimenticarci che viviamo su questa terra per un’accezione che rappresenta il divino e io questa cosa la sentivo nella femminilità. Non capivo perché dovesse essere negata. Nasce dunque un po’ in un atto di ribellione, di autonomia, di essere se stessi“.



Come racconta Luce, “il primo film fu un salto nel vuoto. All’epoca andavano questi film un po’ abat-jour: l’idea mi piacque moltissimo perché ero innamorata del nudo femminile e pensavo che le donne fossero un’opera d’arte. Io mi sentivo anche onorata che mi chiedessero una cosa del genere: però ci fu subito il ricatto sotto, ad esempio mi chiedevano ‘Proviamo la parte su in camera?’. Io rifiutai una volta, due, tre, ma ero veramente dispiaciuta perché volevo lavorare con la mia femminilità. Allora quando mi proposero un film hard, dissi di sì, perché non c’erano ricatti, era una cosa alla luce del sole. Mi danno fastidio le cose fatte in questo modo, tutte perbene e dietro con la melma”.



Luce Caponegro: “Così decisi di buttarmi nel porno”

Luce Caponegro, l’ex Selen, racconta ancora quando è arrivato il primo film porno a “Generazione Z”: “Io all’inizio non sapevo se accettare, poi chiesi consiglio ai miei amici, tutti giovani alternativi. Io avevo deciso di andare via di casa a diciotto anni e sono andata a vivere sui monti, vivendo di bacche e di fiori. Per un paio di anni ho girato il mondo così, zaino in spalla. Facevo parte di questa tribù di persone fuori dagli schemi. Allora mi sono confrontata con loro e ho deciso di farlo”.

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