Nell’intervista di oggi a Lucia Bosè, inevitabilmente si è parlato dell’incontro tra la grande attrice ospite di Mara Venier e Luchino Visconti: “Io non pensavo di fare l’attrice”, ha dichiarato. “E’ stato Luchino Visconti che mi ha scoperto. Facevo la commessa in pasticceria (vendeva marron glacé, ndr) quando Luchino Visconti continuava a guardarmi, fino a dirmi ‘ma lei ha una faccia molto cinematografica, potrebbe diventare un animale cinematografico’, io ci rimasi e lo presi quasi come un molestatore”, ha raccontato divertita. All’epoca non conosceva ancora Visconti, ha ammesso ingenuamente. Nel corso della sua ospitata, la Bosè ha anche parlato di Michelangelo Antonioni e del regista Giuseppe De Santis. E proprio un pranzo con Luchino Visconti permise a Lucia di conoscere il terzo regista più importante della sua carriera. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“Lei è un animale cinematografico”

Luchino Visconti avrà un peso importante nella vita e carriera di Lucia Bosè, all’epoca del loro primo incontro appena quindicenne. “Lei è un animale cinematografico”, le dirà infatti il regista in una Milano di 88 anni fa, prima ancora che quella ragazzina si avviasse lungo la strada di Miss Italia. Non sarà però Visconti a dirigere per la prima volta la neo attrice, ma Giuseppe De Santis nel suo Non c’è pace tra gli ulivi del ’50. Il motivo lo spiega la stessa madre di Miguel Bosè nel suo Lucia Bosè, una biografia, dove si racconta senza frontiere. È stato più di un fratello, quasi un amante, lui mi adorava: io non potevo fare teatro, perché ho fatto cinema con un polmone solo, ero tubercolotica; ma lui non mi voleva per il cinema, lui mi avrebbe voluta per il teatro. Ho vissuto anche in casa sua, ho dato a Luchino quello che ho dato a pochi uomini, perché era una persona straordinaria. Era entrato nella pasticceria dove lavoravo e mentre preparavo la scatola lui mi disse: ‘lei è un animale cinematografico!’ e così mi ha suggerita per un provino a De Santis”, rivela. Sarà quella frase in particolare del grande regista a spingerla a diventare attrice, anche se sulle prime crederà che Visconti sia un po’ matto a crederla capace di stare dietro la telecamera.

Luchino Visconti, scopritore di Lucia Bosè

La pasticceria Giovanni Galli farà da contorno al fatidico incontro fra Luchino Visconti e una giovanissima Lucia Bosè. Il regista era un affezionato cliente del locale milanese e nel ’47, anno in cui la ditta sta crescendo e rilanciando la sua produzione, il suo sguardo si fermerà sul volto di una bellissima banconista. Uno sguardo che catturerà tanti altri clienti e che convincerà Visconti in particolare a suggerirle di tentare la strada di Miss Italia. Un vero successo: Lucia vince e oscura persino Gina Lollobrigida e Silvana Mangano. “Il mio primo fidanzato era suo fratello, lo racconto nel mio libro. Ora se ne può parlare, anche le mamme ne parlano. Allora non si poteva. Lui rispondeva sempre: ‘Ma mi piacciono anche gli uomini'”, racconta la Bosè a Gay.it, in una lunga intervista. All’epoca infatti fra i due nasce un grande amore, ma entrambi tengono la loro storia segreta. Lucia trova il modo di parlarne solo con le amiche, sette in particolare, con cui conviveva. Nonostante i successivi e folli amori, Lucia vorrà comunque il regista al suo fianco in occasione della nascita del figlio Miguel Bosè, chiedendo di fargli da padrino.