Lucia Annibali, il 16 aprile del 2013, è stata sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato Luca Varani, che adesso sta scontando una condanna a 20 anni di reclusione. La donna, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato il calvario vissuto. “Avevo 36 anni e avevo ancora il mio volto, ma ricordo che vivevo nella paura e vivere nella paura non è vita. Il ricordo del fatto in sé si è un po’ ammorbidito. Mi rivedo che infilo le chiavi nella porta di casa mia, rivedo quell’uomo incappucciato che dall’interno la spalanca, che prende la mira e mi tira l’acido in faccia. Dal basso verso l’alto, da destra verso sinistra”.
Un atto crudele che ha per sempre segnato il suo corpo. “Gli interventi chirurgici a un certo punto non li ho più contati, sicuramente sono stati più di venti. I primi anni l’ospedale lo consideravo casa. Ci andavo volentieri per provare a migliorare questo o quel dettaglio. Adesso non riesco più ad affrontarlo allo stesso modo. Forse è arrivato il momento di accettare che questo viso si può aggiustare ma fino a un certo punto”, ha riflettuto.
Lucia Annibali sfregiata con acido da ex: il racconto a distanza di 10 anni
Lucia Annibali, a dieci anni dall’essere stata sfregiata con l’acido dall’ex Luca Varani, è una persona nuova. Vive a Roma e ha accettato il suo aspetto fisico. “A volte mi chiedo: come ho fatto a farcela? Mentre sei in ballo, balli. Ma se guardo quelle settimane da questo 2023 mi sembra di aver fatto un’impresa enorme”.
Nel recente passato, inoltre, per lei c’è stato anche spazio per un ruolo nella politica, come parlamentare di Italia Viva. “È stato un onore. Ho potuto sostenere le idee in cui credo, ho visto e vissuto in una dimensione istituzionale per me esaltante. Un’opportunità di cui sarò per sempre grata a chi me l’ha offerta”, ha ricordato. È in questa esperienza che ha continuato a dare aiuto alle donne vittime di violenza, ma anche dopo la mancata rielezione. “Ogni volta che andavo in una scuola, in una conferenza, un dibattito pubblico, c’era poi sempre qualcuna che veniva a raccontarmi una storia che aveva bisogno di essere ascoltata. Io credo di aver fatto sempre il possibile per tener fede a quella mia promessa”.