La giornalista e conduttrice tv, Lucia Annunziata, si è congedata ufficialmente dalla Rai. Nella giornata di ieri, al termine dell’ultima puntata della stagione 2022-2023 di Mezz’ora in Più, il suo talk in onda nel weekend la domenica, si è rivolta così alle telecamere: «Oggi come sapete è ultima puntata dopo 18 anni, saluto tutti, è stato un onore e un divertimento tenervi impegnati e informati. Grazie a tutti e a presto». La conduttrice aveva manifestato l’intenzione di salutare definitivamente la televisione pubblica lo scorso 25 maggio, inviando un’email all’amministratore delegato Roberto Sergio, al direttore generale Giampaolo Rossi e al neo responsabile dell’Approfondimento Paolo Corsini, nominato proprio oggi 25 maggio dal Consiglio di amministrazione di viale Mazzini, parlando di “dimissioni irrevocabili”. “Arrivo a questa scelta – si leggeva sulla missiva – senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni”.



E ancora: “Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque”.



LUCIA ANNUNZIATA DICE ADDIO ALLA RAI, L’EMAIL DI MAGGIO: “NON CONDIVIDO NULLA CON IL GOVERNO”

A maggio era stato comunicato l’addio dalla Rai di Lucia Annunziata così come di Fabio Fazio, storici conduttori della televisione pubblica, e la notizia aveva ovviamente creato scalpore, e diviso in un certo modo l’opinione in pubblica in due fra chi ha trovato giusto gli addii, e chi invece li aveva condannati.

Nella lettera inviata Lucia Annunziata aveva anche sottolineato di non condividere «nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai: riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare e non ci sono le condizioni per una collaborazione», e per questo aveva appunto deciso di dare le dimissioni.