«Il discorso fatto da Salvini è un segnale, è pronto a tallonare il governo. Sulla conversione all’Europa non ha detto nulla: lui ha accettato pienamente di essere dentro ma dovrà guadagnarsi il suo spazio»: così ha esordito Lucia Annunziata ospite a Oggi è un altro giorno. La giornalista è tornata sull’intervista rilasciata dal segretario federale della Lega a Mezz’ora in più, per poi passare alla missione del neo premier Mario Draghi: «Gestire un Paese significa che ogni giorno capita un’emergenza, ma non sarà una passeggiata».
«Draghi è un banchiere molto politico, ma nelle emergenze di un Paese bisogna confrontarsi con il caprone e con l’intelligentissimo, devi prendere misure facendo una media», ha spiegato Lucia Annunziata, che si è poi soffermata sul confronto tra due personalità di spicco del nuovo esecutivo: «Grillo e Berlusconi hanno molto in comune, sono due uomini di immagine e comunicazione, a livello di carattere c’è un’imprevedibilità e una leadership di stessa caratura».
LUCIA ANNUNZIATA: “LA COMUNICAZIONE DI DRAGHI NON CAMBIERÀ”
«Io sostengo che in un governo tecnico si tende a preferire tecnici o qualificati, ma il posto in cui ci sono scuole migliori è il Nord: se scegli il bravo nelle tecnologie, viene dal Nord», ha puntualizzato Lucia Annunziata a proposito dello squilibrio tra ministri del Nord e ministri del Sud, per poi parlare dell’ormai ex primo ministro Giuseppe Conte: «Conte ha un tratto grazioso, di buone maniere, che ho sempre apprezzato: ha portato un po’ di buone maniere in un posto che si è incarognito. Anche il modo con cui ha trattato la compagna, mi è sembrato il gesto di un gentleman». Dopo aver parlato della gestione della comunicazione dell’ex presidente Bce – «La comunicazione di Draghi non cambierà. Lui ha sempre lavorato in silenzio, facendo parlare i fatti, ma è sempre stato in grado di rompere le righe» – Lucia Annunziata ha parlato della composizione della squadra di ministri: «Hanno fatto delle scelte molto istituzionali, il governo Draghi si presenta come un governo molto fissato al centro con benevolenza, con un’apertura alle questioni sociali dei più lontani della base della piramide».