«Non è il Ministro dell’Istruzione che può stabilire quando un virus abbia termine o meno». Così Lucia Azzolina a “Che tempo che fa” in merito alle scuole chiuse. «Ascolterò quello che le autorità sanitarie ci diranno. E la politica sarà ancora più prudente della scienza, perché mai e poi mai metteremmo a rischio la vita degli studenti». Il ministro dell’Istruzione ha anche spiegato perché si è deciso di ammettere tutti gli studenti all’Esame di Stato. «Non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100% degli studenti con la didattica a distanza. Se ci fosse anche un solo studente a cui non è stato garantito il diritto costituzionale all’istruzione, io devo dargli una possibilità». Ma il fatto di essere ammessi alla Maturità non vuol dire che si è necessariamente promossi. A proposito del prossimo anno scolastico: «Per l’autunno stiamo pensando ad uno scenario. C’è il problema delle classi pollaio, dove è impossibile mantenere la distanza di sicurezza, io insieme a tutto lo staff lavoreremo a pensare a tutti gli scenari possibili». E nel Consiglio dei Ministri si discuterà anche di questo aspetto in chiave decreto. (agg. di Silvana Palazzo)
LUCIA AZZOLINA E MATURITÀ 2020: “CI SONO DUE SCENARI”
Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, a Che tempo che fa ha spiegato il piano a cui sta lavorando per le scuole. «Fino a quando non c’è la sicurezza per il personale e gli studenti non torneranno in classe. Ma ho il dovere di pensare a degli scenari e di realizzarli. Penso che il Paese possa essere orgoglioso e fiero di quello che il personale scolastico sta facendo». Si parla poi della Maturità 2020: «Abbiamo previsto diversi scenari per garantire un Esame di Stato serio, e sono due. La prima ipotesi, se si torna entro il 18 maggio, è un esame con commissione interna e presidente esterno, con seconda prova preparata dalla commissione interna, perché dobbiamo garantire prove aderenti al percorso. Se non si tornasse a scuola, ci sarebbe solo la prova orale. Chiedo responsabilità agli studenti, è importante che studino: sono il futuro del nostro Paese». Lucia Azzolina ha precisato che tutti gli studenti verranno ammessi: «Ma questo non vuol dire che saranno promossi». Invece sulla terza media ha spiegato che gli studenti dovranno «presentare un elaborato e ci sarà lo scrutinio finale», se non torneranno entro il 18 maggio a scuola. (agg. di Silvana Palazzo)
MINISTRO LUCIA AZZOLINA OGGI A CHE TEMPO CHE FA
Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ospite di “Che tempo che fa” oggi, domenica 5 aprile 2020, per parlare dell’emergenza coronavirus e di come ha cambiato il modo di fare didattica in Italia. Sarà anche l’occasione per parlare del decreto scuola in fase di lavorazione. Intanto è arrivato uno stop alla didattica a distanza per le vacanze di Pasqua. Da giovedì 9 a martedì 14 aprile, come da calendario scolastico, per gli studenti italiani ci saranno le vacanze di Pasqua. Il calendario verrà quindi rispettato anche in questo periodo di didattica a distanza a causa dell’emergenza coronavirus. Gli studenti italiani avranno quindi la possibilità di prendersi una pausa da compiti e lezioni in video conferenza. Anche se sono state perse delle ore e il progetto di didattica online è partito in ritardo, si è deciso di confermare le vacanze di Pasqua. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non è intervenuta: le scuole potranno quindi decidere in autonomia se recuperare qualche ora di lezione.
CORONAVIRUS E SCUOLA, APPELLO DI SALVINI AD AZZOLINA
L’intervento del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a “Che tempo che fa” sarà forse anche l’occasione per rispondere a Matteo Salvini. Il segretario della Lega sul proprio profilo Facebook ha lanciato un appello ad Azzolina in vista dell’approvazione del decreto scuola. «Insegnanti precari buttati fuori dalle scuole dopo anni di lavoro, promozioni e “6 politico” per gli studenti senza neanche una valutazione», comincia così l’elenco di Salvini. Il leader del Carroccio cita anche «concorsi in piena epidemia, scuole paritarie in grande difficoltà, purtroppo ancora contagiati e deceduti tra il personale Ata, con le scuole ancora incredibilmente aperte». Da qui la richiesta di Salvini al ministro «di ascoltare gli insegnanti, i sindacati, gli studenti, le famiglie», perché «la scuola si fa insieme». Ma potrà anche rispondere a dirigenti scolastici e insegnanti, preoccupati anche per la questione della valutazione degli alunni. «Certificare con il voto una didattica a distanza non regolamentata dalle norme è difficile così come poterla sostenere nel caso di ricorsi. Ci aspettiamo interventi normativi anche per garantire e convalidare le certificazioni», ha dichiarato Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola.