«Per la prima volta la regione simbolo della sinistra ha rischiato di non avere più un governo di centrosinistra», ha spiegato poco fa in conferenza stampa congiunta con il leader della Lega Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni. Sconfitta pesa, ancor più di quanto era previsto alla vigilia, eppure con quel 43% che fa guardare ad un possibile futuro di “competizione elettorale” in Emilia Romagna non più roccaforte. A sostegno della senatrice leghista, il leader Salvini ricorda come «Qui abbiamo fatto opposizione con 9 consiglieri fino a ieri, adesso 13 o 14 consiglieri. E’ un passaggio vuole dire che abbiamo fatto tanto e dobbiamo fare di più ci prepariamo a 5 anni di appassionata opposizione perché il cambio in Emilia Romagna è solo rimandato». La partita è solo “rimandata” alla Primavera dove ci saranno altre 6 Elezioni Regionali con ben 4 in quota Pd: «Non diamo per vinta nessuna partita, noi giochiamo per vincere», spiega Salvini mentre la Borgonzoni ringrazia attivisti ed elettori per averla sostenuta in questa lunghissima campagna elettorale. Non sfugge una critica, forte, al Governatore eletto Bonaccini: «Mi spiace vedere che Bonaccini non ha perso occasione anche questa sera per cercare di attaccare e screditarmi, questo spiace». (agg. di Niccolò Magnani)
LA CANDIDATA DEL CENTRODESTRA UNITO
Lucia Borgonzoni della Lega guida la coalizione di centro-destra alle elezioni in Emilia-Romagna che in questo 26 gennaio la vedono insidiare la riconferma del governatore uscente di centrosinistra Stefano Bonaccini. Nata a Bologna il 18 settembre 1976, prima di abbracciare la carriera politica ha lavorato come designer. Ha conseguito il diploma in arti figurative presso l’Accademia delle belle arti di Bologna. In varie mostre d’Italia ha esposto alcune sue opere per lavorare poi come interior design. Negli anni 2000 Lucia Borgonzoni ha poi iniziato ad avvicinarsi al mondo politico confluendo nella Lega Nord. Nel 2009 alle elezioni provinciali si è presentata come candidata con la coalizione di centrodestra, ed è riuscita a farsi eleggere consigliere provinciale. Ha mantenuto questa carica per due anni, poi nel 2011 si è dimessa in quanto alle elezioni comunali di Bologna è stata eletta consigliere. Alle successive elezioni comunali di Bologna del 2016 non è riuscita a diventare sindaco in quanto è stata sconfitta da Virginio Merola, il sindaco uscente. Nel 2018 si sono tenute poi le elezioni politiche nazionali e Lucia Borgonzoni, sostenuta dal centrodestra in coalizione, è divenuta Senatrice della Repubblica. Con il primo governo Conte è stata sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali. A ottobre del 2019 ha presentato la propria candidatura per diventare Presidente dell’Emilia Romagna. La sua candidatura alle prossime elezioni è sostenuta dalla Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e alcune liste civiche.
Chi sostiene Lucia Borgonzoni
Lucia Borgonzoni alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna è sostenuta da tutte le principali forze politiche dell’area di centrodestra. Voluta fortemente da Matteo Salvini, può contare sull’appoggio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, convinta che solo un centrodestra unito possa arrivare alla vittoria. Pur ammettendo che il suo partito abbia fatto proposte alternative, la Meloni assicura che Lucia Borgonzoni è la candidata ideale per poter fare la differenza in Emilia Romagna. Anche Forza Italia nelle scorse settimane ha espresso e rinnovato il sostegno alla candidata della Lega attraverso le parole di Silvio Berlusconi, il quale afferma con sicurezza che è la persona giusta da presentare a queste elezioni.
Il programma elettorale di Lucia Borgonzoni
Lucia Borgonzoni si presenta alle prossime elezioni regionali con uno slogan ben preciso: “L’Emilia Romagna è di tutti”. Il suo programma elettorale è stato reso noto durante i suoi comizi in giro per la regione. Ci sono alcuni punti che secondo la candidata della Lega sono urgenti e non rinviabili. Uno dei provvedimenti che Lucia Borgonzoni ritiene indispensabili è quello di rendere la sanità regionale più accessibile, prolungando negli ospedali gli orari in cui è possibile recarsi per poter effettuare delle visite specialistiche o degli esami. In questo modo i pazienti potrebbero usufruire di questi servizi anche in orari serali o durante il fine settimana. Anche gli interventi che mirano a snellire la burocrazia sono tra le cose da fare il prima possibile. A causa di intoppi burocratici infatti molte aziende emiliane sono ancora in attesa di ricevere aiuti successivi ai danni causati dal terremoto. Anche le infrastrutture sono un nodo centrale nel programma elettorale della Borgonzoni. In particolare si punta a realizzare delle opere nuove, e la Cispadana sarebbe stata individuata come quella più urgente. In programma poi anche il potenziamento del porto di Ravenna e il completamento dell’autostrada Tirreno-Brennero.
Alcune dichiarazioni di Lucia Borgonzoni
Lucia Borgonzoni in questi mesi di campagna elettorale non ha risparmiato attacchi ai suoi avversari politici, come ad esempio sulle tematiche ambientali. Il governo uscente avrebbe gestito infatti lo smaltimento dei rifiuti in modo irresponsabile rendendo l’Emilia Romagna la discarica d’Italia, e questo avrebbe poi comportato anche una lettera inviata dall’Unione Europea in seguito al rilevamento di sostanze inquinanti nelle acque della regione. Lucia Borgonzoni non ha avuto paura nemmeno di scontrarsi con don Biancalani, noto sacerdote pro-immigrati. Ci sono poi alcune gaffe in cui è incappata Lucia Borgonzoni, la più recente ha riguardato una foto in cui pubblicizzava un evento a cui avrebbe presenziato; questo evento si sarebbe tenuto a Bologna ma lei ha pubblicato una foto della città di Ferrara. Riguardo invece alla sua vita privata, è sempre stata molto discreta e non si sa molto. Una curiosità però che ha fatto trapelare riguarda il suo fidanzato, che è di sinistra e non vota Lega, anche se assicura che tra di loro non parlano mai di politica. Lo stesso dicasi per il padre Giambattista, che in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Voterò per Stefano Bonaccini del Pd È altrettanto naturale che ascendenti e discendenti non sempre devono avere opinioni collimanti, altrimenti vivremmo in un mondo di zombie”.