Lucia Goracci, inviata di guerra, è intervenuta in qualità di ospite a “Da noi a ruota libera”, trasmissione di Rai Uno giunta alla sua terza stagione e condotta da Francesca Fialdini. La reporter ha parlato della sua recente esperienza in Afghanistan: “Fare questo mestiere costa fatica, costa paura, anche se poi la paura viene dopo”. Come quando ha intervistato un talebano a Kabul chiedendogli perché non la guardasse negli occhi mentre dialogava con lui: “Nulla di premeditato, un gesto davvero istintivo. Lì per lì non ho capito quanto fosse una domanda ardita, soltanto dopo l’ho compreso”.
Goracci ha poi testimoniato che “si diventa coraggiose poco a poco, proprio quando si matura il coraggio di non retrocedere. Sulla pelle delle donne afghane si sta combattendo oggi il futuro di quella nazione. Secondo me la loro è una battaglia universale, in quanto il tema della conoscenza per noi donne è fondamentale”.
LUCIA GORACCI: “L’INTELLIGENCE MI HA INTERROGATO IN SIRIA PERCHÉ…”
Lucia Goracci ha quindi ricordato di avere avuto paura in alcuni corpo a corpo del passato. Una volta, addirittura, è stata riportata al confine con il Libano con l’esercito siriano. In un’altra circostanza, “mi sono trovata interrogata a lungo per diverse ore dall’intelligence siriana, in quanto ero stata vista inviare un servizio con il satellitare in un albergo. Allo stesso tempo, avendo una forte rete di contatti, di amicizie – dall’autista che ti conosce da 20 anni al tuo interprete -, la protezione è garantita”.
Una cosa a cui non è abituata Goracci è la mancanza del caffè, che deve essere sempre presente in qualunque parte del mondo lei si trovi.