E’ divenuto virale nelle scorse ore un video con protagonista Lucia Goracci, giornalista italiana di casa Rai, che ha realizzato un servizio in Siria, un prigioniero di un carcere, che non le ha voluto stringere la mano alla fine in quanto donna. Lucia Goracci si è recata per il Tg3, il telegiornale di Rai Tre, presso il famigerato carcere di Sednaya, un luogo che ha l’inquietante soprannome di “macello degli uomini”, in quanto chi vi entrava nella quasi totalità dei casi non ne usciva più.



Vi è entrata con un ex prigioniero, raccontando: “Nella prigione gli ex carcerati ritrovano le celle, lui ci è finito a 16 anni”, dice indicando appunto un ex carcerato che ricorda: “Qui sono diventato il 94 di un numero di uomini che non ricordo più ma ne rammenta uno, aveva la febbre, ha cominciato a vomitare, poi è morto, ce l’hanno lasciato dentro, ci hanno detto, buttatelo in bagno”. Lucia Goracci, prima di concludere il servizio, chiosa: “Lui è vivo, è libero, ma non mi da la mano perchè sono donna”, e nel filmato si vede proprio la donna che porge la mano all’ex carcerato ma lo stesso rifiuta il gesto proprio per il diverso sesso dell’intervistato: “Non non stringiamo la mano alle donne”.



LUCIA GORACCI E L’AGGRESSIONE IN LIBANO

Il nome di Lucia Goracci era venuto alla ribalta poche settimane fa, precisamente lo scorso 8 ottobre, quando era stata aggredita in Libano insieme alla troupe Rai. In occasione di una edizione del Tg3 la stessa aveva spiegato cosa fosse accaduto, una vicenda drammatica in quanto l’autista che era con loro, si era spaventato a tal punto da avere un infarto e morire.

La giornalista, 55 anni, è da tempo un inviata di guerra della tv pubblica, e nell’ultimo anno ha girato più volte il Medioriente, a seguito dello scoppio del conflitto fra Israele e Hamas. Nel 2021, infine, un’altra triste disavventura: la stessa Lucia Goracci era stata aggredita in Romania da alcuni no vax, le persone che all’epoca rifiutavano di sottoporsi al vaccino anti covid.