LUCIA MANCA, STRANGOLATA DAL MARITO RENZO DEKLEVA

Quello di Lucia Manca è stato uno dei “gialli” che ha appassionato di più l’Italia, tanto da essere finito anche al centro del programma “Il terzo indizio”, che torna oggi su Rete 4 con una replica. Il caso risale a dieci anni fa. Stando alla “verità giudiziaria”, quella stabilita con una sentenza definitiva di condanna emessa dalla Cassazione nel 2015, il marito Renzo Dekleva strangolò l’allora 52enne bancaria nella loro casa di Marcon nella notte tra il 6 e il 7 luglio, forse al culmine di una lite per la gelosia di lei nei confronti dell’amante del marito. Ma è quanto accaduto dopo a rendere la vicenda un “giallo”. L’uomo infatti si presentò dopo all’appuntamento con l’amante e rimase con lei un paio d’ore. Poi tornato a casa, caricò il cadavere in auto e lo portò sotto il viadotto di Cogollo del Cengio, nel Vicentino, nascondendolo in mezzo ai rovi, dove fu trovato tre mesi dopo.



Quindi, ritornò a Marcon alle 5 del mattino e il pomeriggio successivo presentò la denuncia di scomparsa. L’uomo, ex informatore farmaceutico, venne arrestato il 31 gennaio 2012 con l’accusa di omicidio volontario. Ora ha 63 anni ed ha scontato quasi metà dei 19 anni e 8 mesi in carcere.

LUCIA MANCA, L’OMICIDIO E UN CASTELLO DI BUGIE

Di Renzo Dekleva si sa poco. Anche dopo la sentenza della Cassazione ha continuato a dichiararsi innocente. Ora si avvicina la possibilità di chiedere i primi permessi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, potrebbe farlo verso la fine dell’anno. Invece i familiari di Lucia Manca, che si costituirono parte civile, non vogliono più parlare dell’omicidio. Pure l’amante ha voltato pagina: «Quello che dovevo dire l’ho detto dieci anni fa». Le sue bugie e diversi dati oggettivi incastrarono il marito. Ad esempio, sul biglietto dell’autostrada c’erano le sue impronte, a conferma del viaggio notturno, che lui motivò spiegando che era andato a Folgaria, dove aveva una seconda casa, per recuperare una macchina fotografica con foto compromettenti. Ma nel bagagliaio furono trovate tracce biologiche della donna. Pian piano crollò il castello di bugie, dai fantomatici amanti della moglie a quelle dette all’amante. Ai parenti di Lucia Manca disse che l’aveva cercata, ma i parenti compresero subito che stava solo recitando la parte del marito preoccupato, solo che non gli riusciva bene.



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