La storia di Lucia Panigalli, viva per miracolo dopo essere sfuggita almeno due volte alla morte, è stata narrata oggi nella puntata di Mattino 5. Il suo ex Mauro Fabbri ha prima tentato di ucciderla e successivamente, dal carcere, ha pagato un sicario affinché completasse il “lavoro”. Il suo stalker dal 29 luglio scorso è tornato ad essere un uomo libero ma Lucia vive ora blindata in casa, a quattro chilometri dall’abitazione del suo aguzzino, sotto scorta. Una vita che si è trasformata per la donna, la sola vittima, in un vero e proprio incubo. In collegamento con la trasmissione mattutina di Canale 5, oggi ha dichiarato: “mi sento una condannata definitiva”. Si è definita una “malata terminale”, dichiarazione fortissima per la quale ha chiesto pubblicamente scusa ai veri malati terminali per aver usato questa definizione per se stessa, “ma quando non sai quanto tempo ti rimane e non hai futuro, è come mi sento in questo momento perchè lo Stato non è riuscito a condannare questo uomo anche se il giudice lo ha definito pericoloso per me”, ha proseguito la Panigalli. La sua storia è davvero emblematica in quanto il suo aguzzino, dopo essere finito in carcere per aver tentato di uccidere la sua ex, ha poi chiesto al compagno di cella di provare ad ucciderla una volta tornato in libertà. Anche per questo il suo è stato definito un “quasi delitto”.



LUCIA PANIGALLI, EX TENTÒ DI UCCIDERLA: MAURO FABBRI LIBERO

Lucia Panigalli ai microfoni di Mattino 5 ha spiegato il motivo per il quale Mauro Fabbri, imprenditore agricolo ed ex compagno della donna, dopo cinque anni, cinque processi e una condanna a 8 anni di reclusione per tentato omicidio è tornato in libertà grazie ad alcuni permessi premio ottenuti per buona condotta. “Il motivo per cui non lo hanno condannato è perchè io non sono morta perchè non è stato portato a termine il contratto stipulato con il compagno di cella. Ma lui era veramente intenzionato a farmi del male”, ha però tuonato oggi la vittima. Alla domanda del giornalista Francesco Vecchi sugli attuali sentimenti nei suoi confronti, la Panigalli, a sorpresa, ha replicato: “Io non lo odio, io vorrei solo che mi lasciasse in pace ma vorrei avere la certezza che dentro di lui le cose sono cambiate, però non riesco ad odiarlo”. In merito alla sua attuale vita, ha proseguito: “Sono rassegnata a quello che mi è successo e in più riesco a convivere grazie all’aiuto del mio sindaco e agli avvocati che mi hanno aiutato a dare un senso a questa vicenda”. Perchè oggi vuole raccontare la sua storia pubblicamente? “Perchè spero che non succeda a nessun altro e mi difendo come posso, dando pubblicità alla cosa”, ha spiegato. “Ringrazio i Carabinieri che vegliano su di me appena esco di casa. Questa è una delle misure di sicurezza prese dal giudice dopo che lui è uscito di cella ma tutto ciò limita la mia vita anche se se serve a proteggermi. Lo accetto ma limita moltissimo la mia libertà, tutto ciò è ingiusto”. A ribadire la grande ingiustizia è stata anche Sabrina Scampini che, dallo studio, ha tuonato: “è inaccettabile, una casa famiglia potrebbe tenerla con lei ma non è giusto, lei deve poter vivere una vita normale!”. A Fabbri sono stati concessi 224 giorni di sconto per buona condotta, “ma chi glieli ha dati?”, ha protestato la giornalista, “è inaccettabile!”.

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