ESEGUITO MANDATO DI ARRESTO PER LUCIA SIMEONE
C’è un nuovo arresto nell’inchiesta Huawei che ha travolto il Parlamento europeo. In manette è finita Lucia Simeone, storica collaboratrice di Fulvio Martusciello, europarlamentare di Forza Italia. L’assistente del forzista si trova nel carcere di Secondigliano, sabato è previsto l’interrogatorio. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, l’inchiesta nell’ambito della quale Simeone è stata arrestata riguarderebbe proprio il caso Huawei che è scoppiato giovedì scorso a Bruxelles, ma in questa fase il condizionale è d’obbligo.
Comunque, durante una delle ultime perquisizioni condotte tra Francia, Portogallo e Belgio, le autorità belghe hanno apposto i sigilli agli ufficiali utilizzati da Forza Italia al Parlamento europeo, gli stessi che erano riservati agli assistenti di Martusciello nella precedente legislatura.
Al momento è noto che le accuse mosse contro Lucia Simeone sono di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. Repubblica ha aggiunto che l’arresto di Lucia Simeone è avvenuto in un B&B nel Casertano.
MARTUSCIELLO NEL MIRINO DELLA PROCURA EUROPEA
Invece, Fulvio Martusciello non sarebbe indagato, comunque il suo nome è stato fatto in riferimento a una lettera che ha firmato, con cui nel 2021 insieme a 7 membri della Plenaria denunciò il “razzismo tecnologico” dell’Ue in seguito alle limitazioni imposte in merito alla rete 5G.
Ma il nome dell’eurodeputato di Forza Italia è finito anche in un’altra inchiesta federale, nella quale però è accusato insieme a Giuseppe Ferrandino, ex europarlamentare di Pd e Azione, di aver stretto accordi durante la precedente legislatura per coprire le rispettive assenze alle sedute europarlamentari, firmando false presenze così da ottenere entrambi l’indennità giornaliera di 350 euro che spetta agli eurodeputati.
LE ULTIME NOTIZIE SULL’INCHIESTA HUAWEI
In merito agli ultimi sviluppi dell’inchiesta Huawei, è emerso che Nuno Wahnon Martins sarebbe la mente dello scandalo che ha investito il Parlamento Ue. Per gli inquirenti lui, con almeno altri 5 lobbisti del colosso cinese, avrebbe orchestrato la strategia di “pressing” su circa 15 europarlamentari dietro ricompense illegali. Lui avrebbe scritto la nota lettera per la multinazionale che è stata firmata da 8 eurodeputati, tra cui appunto Fulvio Martusciello e Giuseppe Ferrandino. Stando a quanto riportato da Le Soir, il portoghese, arrestato nei giorni scorsi in Francia, avrebbe accettato di consegnarsi alle autorità giudiziarie nel giorno di 10 giorni.