Lino Banfi ha allacciato una linea diretta con Dio per colmare il vuoto lasciato dalla morte della moglie Lucia Zagaria. Ne parla a Verissimo, leggendo una lettera che ha scritto: “Non sono desideri terreni, capricci o voglie. Sono un marito che vuole sognare sua moglie. Non sono triste o afflitto, sognare mia moglie mi sembra quasi un diritto”.
Poche parole, che hanno fatto scoppiare a piangere Silvia Toffanin. “Questa è una foto che non ho dato a nessuno. L’ho trovata e te la faccio vedere. Le diedi un bacio e lei aveva una faccia imbarazzata. Ce l’ho sempre con me. Ho trovato una pittrice che da questa foto ha realizzato un lume che ho messo vicino alla tv. Così poi ripenso a tutto”. La conduttrice ha salutato Lino Banfi con una dichiarazione: “Prenditi cura di te, chiamami per qualsiasi cosa, io sono qua che ti aspetto. Ti voglio bene, mi hai fatto piangere un sacco”. (agg. di Silvana Palazzo)
LUCIA ZAGARIA, CHI ERA LA MOGLIE DI LINO BANFI?
Chi era Lucia Zagaria, la moglie di Lino Banfi, e com’è morta? Questo pomeriggio, nel consueto appuntamento domenicale con “Verissimo”, ci sarà anche l’86enne comico e attore pugliese nel ricco cast di ospiti di Silvia Toffanin: e in occasione del suo ritorno nel salotto televisivo di Canale 5, Banfi parlerà del momento particolare che sta attraversando nella sua vita, tra la scomparsa dell’amata compagna Lucia Lagrasta lo scorso febbraio e poi il recente dramma del suicidio di Amanuel, 18enne pronipote del cabarettista originario di Andria e di cui parliamo oggi in un altro pezzo. Ma cosa sappiamo della malattia della donna che gli è stato accanto oltre sessant’anni e delle cause della sua morte?
Come sappiamo, quella tra Pasquale Zagaria (nome di battesimo di Lino Banfi) e Lucia Lagrasta è stata una storia d’amore lunghissima, cominciata addirittura negli Anni Cinquanta e coronata col matrimonio nel 1962 dopo un decennio di fidanzamento: da allora l’attore e la sua compagna non si sono mai più separati e anzi gli ultimi tempi, caratterizzati dalla malattia di Lucia, affetta dal morbo di Alzheimer, e dalle difficoltà vissute in famiglia hanno contribuito a rafforzare il loro amore e a far scoprire al grande pubblico quanto forte ed eterno sia l’affetto che ha legato e sempre legherà i due: tuttavia negli ultimi tempi a portarsi via la moglie di Banfi non è stata la patologia cronica neurodegenerativa ma un tumore al cervello che purtroppo nel giro di poco tempo l’ha stroncata.
BANFI, “LUCIA MORTA PER TUMORE CEREBRALE: HO SUPPLICATO…”
“Lucia non è morta per l’Alzheimer, ma per un tumore cerebrale che in un mese se l’è portata via” era stata l’ammissione di Paola Comin su Rai 1, amica di famiglia dei Banfi e agente dell’attore, durante una ospitata a “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone. La donna si era spenta lo scorso febbraio all’età di 85 anni presso il Campus Bio Medico di Roma: le condizioni della donna, come ricordato da tempo afflitta dall’Alzheimer, si erano aggravate nell’ultimo periodo e a raccontare qualche particolare in più era stato, proprio durante una delle ultime partecipazioni a “Verissimo”, lo stesso marito parlando di un cambio di scenario repentino e doloroso: “Improvvisamente è cambiata la sceneggiatura, il film, la scenografia. Dopo l’Alzheimer sono arrivate le crisi epilettiche, quindi prendeva antiepilettici che sono farmaci terribili, però ci vogliono per bloccare alcune cose” è il ricordo dell’attore.
Continuando nel suo racconto alla Toffanin, Banfi aveva aggiunto: “Dopo un po’ mi hanno detto: ‘Lino, ci dispiace dirtelo, ma abbiamo fatto la risonanza ed è subentrata un’altra cosa, si vedono delle macchie al cervello’…. Dopo due giorni: tumore al cervello. Tutta un’altra sceneggiatura, tu non capisci più niente”. Da lì, l’accettazione del verdetto dei medici e gli ultimi giorni trascorsi assieme alla sua Lucia che, tuttavia, è morta col sorriso sulle labbra dato che oramai non soffriva più: “Ti dico una cosa che non ho detto ancora a nessuno” aveva proseguito l’86enne nel suo ricordo, “nonostante io sia cattolicissimo, quel giorno mi sono arrabbiato, ma quell’arrabbiatura, nell’arco di due giorni si trasformò in una supplica: ‘Ti supplico falla morire’, siamo arrivati a questo punto”. E un’altra cosa ha chiesto Banfi a Dio: “Di farla diventare il mio angelo custode perché c’è una canzone di Renga che mi piace, in questo caso ‘Angelo, prenditi cura di lui’…”.