L’omicidio di Luciana Biggi, la 36enne trovata con la gola tagliata in strada a Genova il 28 aprile 2006, è rimasto impunito. L’unico sospettato fu l’allora fidanzato Luca Delfino, indagato e infine assolto per assenza di prove. Ma le ombre sulla sua posizione non si sono mai spente e si sono irrobustite dopo l‘omicidio di un’altra donna, Antonella Multari, uccisa un anno dopo a Sanremo con 40 coltellate proprio da lui. Davanti alle telecamere, all’indomani della morte di Luciana Biggi, Luca Delfino si mostrava sorridente professando la sua innocenza. Per i giudici della Corte d’Assise di Genova non c’erano elementi utili a emettere una sentenza di condanna oltre ogni ragionevole dubbio e per questo non finì in cella.
Luca Delfino sarebbe però finito in carcere dopo il delitto di Antonella Multari e fu condannato a 16 anni di reclusione. Il 28 luglio scorso è stato scarcerato e la sorella di Luciana Biggi, come la madre di Antonella Multari, teme che possa tornare a colpire. Il profilo controverso di Luca Delfino, attualmente destinato a una struttura Rems per altri 6 anni e mezzo prima di tornare definitivamente libero, continua a tenere banco tra le cronache con un carico di interrogativi rimasti irrisolti.
La versione di Luca Delfino dopo l’omicidio di Luciana Biggi a Genova: “non ho nulla a che fare…”
Intervistato poco dopo l’omicidio dell’allora fidanzata Luciana Biggi, Luca Delfino si mostrò tranquillo e a tratti sorridente, imperturbabile davanti alle domande dei giornalisti. A chi gli chiedeva cosa fosse successo quel 28 aprile 2006 rispondeva di non aver nulla a che fare con la morte della 36enne. “È accaduto quello che non doveva accadere, è accaduto che niente, una ragazza è morta e io non l’ho uccisa. È accaduto questo, che non è stata uccisa da me e che spero che trovino il colpevole al più presto“. La sorella della vittima, Bruna Biggi, non ha mai avuto dubbi sul suo coinvolgimento dipingendolo come un partner “ossessivo, perseguitante“.
Poche settimane fa, Bruna Biggi, sorella di Luciana, ha commentato la notizia della scarcerazione di Luca Delfino in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, con una serie di dichiarazioni in cui trapela la sua preoccupazione: “Purtroppo oltre al danno c’è la beffa di vedere questa persona non pagare come dovrebbe per tutto quel che ha fatto. Un predatore sessuale che, prima o poi, potrebbe tornare a uccidere“. Sulla stessa linea d’onda il commento di Rosa Tripodi, madre di Antonella Multari uccisa da Luca Delfino nel 2007 a Sanremo: “Ho paura, non so come va a finire (…). Sono 16 anni che non vivo più, mia figlia non c’è, me l’ha uccisa, meritava l’ergastolo (…). Mi metto nelle vostre mani, giudici, avvocati e magistrati tutti. Ho ancora un po’ di fiducia nella giustizia”.