Dopo Rosa Russo Iervolino e Annamaria Cancellieri, Luciana Lamorgese è la terza donna a ricoprire la carica di ministro dell’Interno. L’ex prefetto di Milano avrà l’arduo compito di sostituire Matteo Salvini, che dal Viminale è riuscito a trarre consensi degni di nota per la Lega: forse anche per questo motivo M5s e Pd hanno scelto un profilo “tecnico” e non un esponente della nuova maggioranza giallorossa. La potentina dovrà fare i conti fin da subito con la gestione dei flussi migratori e con il problema sicurezza nelle città, due punti fondamentali del suo programma di lavoro. Come riporta il Corriere della Sera, in attesa del giuramento in programma domani 5 settembre 2019, la 66enne si è limitata a commentare: «Sono emozionata e felice dell’affetto che ho ricevuto in queste ore». E nelle ultime ore, dopo l’ufficialità data direttamente da Giuseppe Conte sul suo coinvolgimento nel nuovo esecutivo, è tornata di moda una delle sue frasi simbolo: «Il processo di integrazione è necessario per evitare fenomeni di radicalizzazioni, se ognuno fa la sua parte, non si hanno problemi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LUCIANA LAMORGESE NUOVO MINISTRO DELL’INTERNO
Luciana Lamorgese è la nuova Ministro dell’Interno del Governo Conte-bis, una delle 7 donne lette dal Premier in carica nella lunga lista di Ministri esposta poco fa al Quirinale. Il totonomi, esattamente come per Roberto Gulatieri al Mef, ci aveva preso e la concorrenza degli altri tecnici-prefetti è stata vinta all’ultimo proprio dalla ex prefetto di Milano fino ad oggi consigliere di Stato. Fin dall’inizio della trattativa Pd-M5s Luciana Lamorgese era stata individuata da ambienti di entrambi gli schieramenti come il tecnico ideale sia per l’esperienza in termini di Sicurezza e sia per i suoi trascorsi nella gestione dei flussi migratori (come spieghiamo qui sotto, ndr). “Riaprire i porti” come aveva chiesto Zingaretti potrebbe essere il nuovo “mantra” dl Viminale, anche se la stessa Lamorgese ha dimostrato in passato di avere a cuore anche la giusta regolazione dei flussi e non il prospetto di “accoglienza tout court” come nel periodo pre-Minniti. Lamorgese era consigliera di Stato, essendo andata in pensione come prefetto nell’ottobre del 2018: a Milano il suo posto è stato preso da Renato Saccone.
LUCIANA LAMORGESE, LA NUOVA TITOLARE DEL VIMINALE
Il Premier Conte al Quirinale in questi minuti sta presentando al Presidente della Repubblica Mattarella la lista dei Ministri del nuovo Governo M5s-Pd-Leu e tra i nomi papabili ormai considerati quasi certi da fonti dem e 5Stelle spunta quello di Luciana Lamorgese come nuovo Ministro dell’Interno, al posto di Salvini. Pare che il Segretario del Pd Zingaretti come principale condizione per il varo del Conte-Bis abbia posto proprio la “discontinuità” in termini di sicurezza e immigrazione, richiedendo un “tecnico” che al Viminale ribaltasse la linea tenuta dal leader della Lega in questo ultimo anno e mezzo al Ministero. Tra i toto-Ministri svolti in questi giorni la sfida è sempre stata tra Lamorgese, Pansa e il capo della Polizia Franco Gabrielli, ma nelle ultime ore pare che proprio l’ex Prefetto di Milano sia la candidata n.1 per Conte, M5s e Pd a succedere a Salvini al Viminale. Fino ad ottobre 2018 (ora è Consigliere di Stato, ndr) Lamorgese ha svolto il ruolo di principale responsabile dell’ordine pubblico a Milano, dopo una lunga carriera che l’ha vista alla prefettura di Varese, allo stesso Ministero dell’Interno, nella direzione generale per l’amministrazione generale e per gli affari del personale e all’ufficio centrale per gli affari legislativi e le relazioni internazionali.
CHI È LUCIANA LAMORGESE: EX PREFETTO AL POSTO DI SALVINI
Nel 2010 Luciana Lamorgese (potentina, classe 1953) è stata nominata Prefetto di Venezia e un anno dopo è divenuta «soggetto attuatore per l’espletamento di tutte le attività necessarie per l’individuazione, l’allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto». Secondo molti, non da ultimo l’analisi di Open, proprio per questo ruolo la Lamorgese sarebbe vista come candidata ideale a ricoprire il delicatissimo ruolo di post Salvini al Viminale per la gestione dei flussi migratori e nel contempo senza lasciare “sguarnito” il tema della Sicurezza. Diversi gli endorsement sul suo conto in questi giorni proprio per quel toto-nomi che impazzava su diversi retroscena del neo-nato Governo Pd-M5s: da ultimo proprio oggi il sindaco di Milano Beppe Sala, parlando del possibile arrivo di Lamorgese al Viminale, spiega «scelta positiva perché ci vuole qualcuno che capisca bene la città e le ragioni del nord».