Luciana Littizzetto, a Verissimo, racconta la sua nuova avventura professionale: “A “Tu Si Que Vales” mi sono molto divertita. A luglio si scioglievano i marciapiedi a Roma ma dietro lo studio di Maria si gelava. Sabrina Ferilli prende la Tachipirina prima di entrare. Io sono l’ultima arrivata in un gruppo di lavoro storico. Avevo paura di prendere le misure. Io sono abituata a fare i monologhi, a scrivere. Lì devi improvvisare. Faccio un lavoro tutte le settimane di scrittura: questo è stato un lavoro più agile e spontaneo e mi è piaciuto molto”.
Parlando della sua famiglia e dei suoi genitori, rivela: “Mio papà non c’è più. C’è mia mamma che continua ad essere critica e a bastonarmi e meno male. Ha quasi 91 anni e mi sgrida dalla mattina alla sera. Mi dice ancora ‘Saluta’. Mi critica per come mi sono pettinata in tv. Mio papà era più silenzioso e riflessivo e molto più timido. Entrambi mi hanno lasciato l’onestà. Sono persone molto oneste, rette, per bene. Ho imparato questo da loro. Ciò che è bene e ciò che non lo è”.
Luciana Littizzetto: “Temevo la chiamata del signore”
Luciana Littizzetto, da bambina, ha studiato in un istituto di suore. A Verissimo ripercorre con un sorriso quegli anni: “Ho studiato dalle suore e io avevo paura di sentire la chiamata del Signore. Da piccola dicevo ‘Ecco, ora mi arriva la chiamata. Ora cosa faccio, cosa dico’. E poi allora mia mamma mi diceva ‘Ma fatti furba, non ti preoccupare. Sei troppo agitata’. Mi diceva che fossi troppo fuori di testa. E invece la suora mi diceva che al Signore piacciono i granellini di pepe. Questa chiamata non è mai arrivata ma il messaggio del Vangelo è ancora il più potente e rivoluzionario. Io sono pasticciata ma la parte spirituale per me è importantissima e ognuno la coltiva come vuole. Siamo troppo terra e dobbiamo avere un respiro più alto“.
Luciana Littizzetto: “Avevo paura di diventare mamma”
La Littizzetto è mamma di Vanessa e Jordan, adottati quando avevano 9 e 11 anni: “I miei figli stanno bene, crescono. Vanessa compie 29 anni, Jordan ne ha 26. Adesso è arrivata anche Svetlana, bambina bielorussa che faceva con noi i bimbi di Chernobyl. Io avevo iniziato con loro, veniva da quando aveva 6 anni qui. Poi si è fermata e siccome lei voleva tantissimo studiare grafica, con tutto il casino della guerra l’ho fatta rimanere in Italia. Ormai è da un anno qui da noi. Jordan vive da solo”.
Parlando poi dell’affido dei figli e del percorso fatto per poterli portare con lei, spiega: “Avevano 9 anni e 11, erano già grandi. Venivano da una comunità dove erano stati amati quindi per quanto avessero avuto una vita difficile, venivano da un passato bello. Io avevo paura. Quando abbiamo iniziato il percorso pensavo ad uno, non a due. Sono arrivati però entrambi. Pensavo di non essere capace”. Sul diventare nonna, scherza: “Non sono ancora pronta, sono ancora giovane”.