Nel corso della lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, Paola Quattrini è tornata sulla sua vita amorosa, a partire dal matrimonio con il marchese Antonio Gerini: «Io mi sono sposata a 18 con il marchese Gerini e decise di fare un matrimonio bizantino. Ha lo stesso valore del nostro matrimonio, ma cambiava il rito, dalla corona ad un biscotto».
Ma le nozze con il marchese non furono una mossa saggia, ha aggiunto Paola Quattrini: «Arrivata in albergo, mi sono detta: “Oddio che ho fatto, devo andare da mamma”. Ero disperata. Una volta mi regalò un leoncino». «Mi sono risposato ed ho avuto delle altre storie, con Luciano Appignani ho avuto una figlia che volevo tantissimo», ha aggiunto l’attrice, che ha poi rivelato di avere al suo fianco un uomo da diverso tempo: «Adesso sono tranquilla, sono felice con una persona che mi vuole bene e che mi fa sentire protetta». (Aggiornamento di MB)
Gli amori di Paola Quattrini
Luciano Appignani è stato il marito di Paola Quattrini. L’attrice era stata precedentemente sposata con il marchese Antonio Gerini. Per amore di Luciano, Paola chiese e ottenne l’annullamento del primo matrimonio dalla Sacra Rota: “Sono tanto felice con Luciano che lo sposerò un’altra volta”, aveva confessato nel 1975 la Quattrini alla rivista “Grand Hotel“. L’attrice e Appignani si erano sposati l’anno prima con rito civile in Campidoglio. Nel 1975 i due sono diventati genitori di Selvaggia, che ha seguito le orme materne diventando attrice e doppiatrice. Come nome d’arte ha scelto il cognome della madre.
Luciano Appignani: il secondo marito di Paola Quattrini
Prima di Luciano Appignani, Paola Quattrini è stata sposata con Antonio Gerini, morto nel 2017 (era nato nel 1934). Soprannominato il “marchese della Dolce Vita”, Gerini è stato il primo agente di Peppino Di Capri e fu partner di Anita Ekberg. Nel 1990 lo zio don Alessandro Gerini lasciò tutta la sua ricca eredità ai salesiani, e il marchese fu forse l’unico della famiglia a non darsi troppo da fare per rimettere le mani sul patrimonio. “Non lo vedevo da quindici anni, non andavamo d’ accordo: da lui non mi aspettavo una lira”, disse a la Repubblica quando morì lo zio.