Finisce in lite la discussione su Twitter tra Luciano Capone e Luca Telese. Uno scontro verbale che ha tenuto banco sui social network nelle scorse ore, c’è chi appoggia il cronista de Il Foglio e chi invece il volto di In Onda., e non è da escludere un nuovo episodio della baruffa. Ma cos’è successo? Tutto è nato da un tweet di Capone che ha messo nel mirino alcune dichiarazioni di Francesco Boccia, attuale ministro, contro Marco Bentivogli, ex numero uno di Fim-Cisl. Le parole scottanti dell’esponente Pd sulla scorta assegnata al sindacalista hanno spinto Capone ad una riflessione: «Marco Bentivogli è un sindacalista sotto protezione perché minacciato di morte, oggi ad esempio ha ricevuto una busta con 3 proiettili. Ecco in quali termini si rivolgeva a lui due anni fa Francesco Boccia, come se la scorta fosse un privilegio. Oggi Boccia fa il ministro». E qui è scoppiata la lite…
LUCIANO CAPONE VS LUCA TELESE: LITE SU TWITTER
«Ma perché, due anni fa Boccia non poteva rivolgersi così a Bentivogli, perché due anni dopo Bentivogli avrebbe ricevuto dei bossoli? Ma davvero Luciá? Una logica adamantina. E allora fatelo subito santo, e nessuno tocchi Caino», la posizione di Luca Telese, con Luciano Capone che ha ribadito: «La logica è che Boccia non doveva rivolgersi così a Bentivogli, come a ogni altra persona sotto scorta, perché era minacciata allora come ora. E se definisci “Caino” un sindacalista minacciato da fanatici perché accusato di essere un “traditore” ti metti un gradino sotto Boccia». La disputa è proseguita senza esclusione di colpi, con Capone che ha accusato Telese di avere problemi di comprensione del testo ed il giornalista di La 7 che ha accusato il collega di «essere sempre il più figo del bigoncio».
Fino allo scontro finale, ecco l’affondo di Telese: «La cosa bella di Capone è la sua granitica e pervicace consapevolezza di essere nel giusto: un novello Catone, provvisoriamente collocato al Foglio che ispira ammiraizioje, rispetto, e fa venire in mente l’inevitabile rima baciata». Così, in chiusura, Capone: «Sempre e solo commenti personali, niente da dire sul merito. Ora siamo arrivati al giochetto delle rime con il cognome, che in genere si smette di fare in terza elementare. Sei sceso un altro paio di gradini sotto Boccia. Smetto di rispondere, altrimenti rotoli giù per le scale».
Marco Bentivogli è un sindacalista sotto protezione perché minacciato di morte, oggi ad esempio ha ricevuto una busta con 3 proiettili. Ecco in quali termini si rivolgeva a lui due anni fa Francesco Boccia, come se la scorta fosse un privilegio. Oggi Boccia fa il ministro. https://t.co/FBA2XGYFMz
— Luciano Capone (@lucianocapone) June 23, 2020