Ligabue e la collaborazione con Elisa
Ligabue è uno dei cantautori e rocker più amati della musica italiana. Le sue canzoni hanno fatto sognare, cantare ed emozionare milioni di persone senza contare i brani che ha scritto per altri interpreti tra cui Elisa. Una collaborazione importante quella tra i due artisti che sono legati anche da un profondo rapporto di amicizia. In realtà Liga si è fatto apprezzare e conoscere non solo come cantante, ma anche come regista e scrittore.
Un artista a 360° che, intervistato dal settimanale Grazia, ha raccontato: “canzoni, libri e film partono sempre da un’esperienza vissuta. Da un’urgenza di dire qualcosa del mondo al mondo. Chissà da dove viene, forse solo uno psicologo può spiegarlo. Chiaro è che c’è un po’ di incoscienza, e scrivere un’autobiografia sicuramente è incosciente, ma c’è anche della presunzione. È come alzare la mano e dire: “Scusate, ho una cosa da dire”. E pensare sempre che dall’altra parte ci sia qualcuno che abbia voglia di ascoltare”.
Una carriera ricca di successi quella di Ligabue che può vantare 22 album pubblicati, 3 film e 6 libri. “Per 30 anni ho maturato un mondo interiore semplicemente mio. E poi quando mi hanno “liberato”, consentendomi di pubblicare canzoni e non solo, a quel punto mi sono “vendicato”.
Ligabue: “all’apice della carriera ho avuto un periodo di crisi”
Ho scritto effettivamente tante cose” – ha detto Ligabue che ha iniziato dalla gavetta e da concerti semivuoti prima di arrivare a riempire gli stadi e il Campovolo. Al primo concerto c’erano soli 8 persone: “il primo con una band, gli OraZero, l’8 febbraio 1987, è stato epocale: lì ho capito che quella era una cosa che sapevo fare, che dovevo andare avanti. Ma il concerto che ha davvero cambiato le carte in tavola è stato a un Oktober Fest ad Alessandria, ottobre 1990: è stata un’esperienza fortissima vedere che metà delle persone sapeva tutte le mie canzoni e me le cantava. Era come una festa in cui l’invitato ero io. Una cosa che ancora oggi vivo così”.
Nelle sue canzoni tanta energia, ma anche malinconia come ha raccontato il cantautore: “sì, ho una predisposizione alla malinconia ma ho anche una predisposizione all’euforia. E credo si sentano molto. Penso di avere sempre mantenuto una scrittura abitata dai sentimenti”. Eppure nonostante il successo, il cantante non ha nascosto di aver vissuto un momento di crisi nel 1999: “all’apice della carriera ho avuto un periodo di crisi. Venivo da Buon compleanno Elvis, da Su e giù da un palco, successi al di sopra di qualsiasi aspettativa. La gente parlava non con Luciano Ligabue ma con l’idea che si era fatta di me. Mi sono ritrovato sempre più isolato. E sempre di più mi sono dovuto rifugiare nei miei covi, con le persone che mi conoscevano davvero. Mi sembrava tutto eccessivo. Anche le mie sensazioni. Avevo deciso di ritirarmi, però una sera ho preso in mano la chitarra e ho scritto Sulla mia strada pensando: “Se adesso racconto le mie difficoltà di questo momento magari le esorcizzo”.