E’ morto nelle scorse ore Luciano Mancini, ex esponente della banda della Magliana. Come riferito dai colleghi di RaiNews, il decesso è avvenuto in quel di Roma e la vittima, conosciuto come Er Principe, aveva 88 anni. Era noto per le sue attività illecite che gli avevano garantito delle ingenti somme di denaro poi investite, a seguito dell’organizzazione criminale che aveva imperversato nella seconda metà degli anni Settanta in quel di Roma.
Subito dopo che si è diffusa la notizia della morte si è venuto a creare uno scambio di persona, visto che della banda della Magliana faceva parte anche un altro Mancini, leggasi Antonio, il 75enne collaboratore di giustizia dal 1994, conosciuto anche come Accattone e “zio Nino”, nonché fra i personaggi di spicco della banda che terrorizzò Roma 50 anni fa e che ha ispirato il personaggio di ‘Ricotta’ nel libro ‘Romanzo Criminale’. In seguito la notizia è stata comunque smentita dallo stesso Antonio Mancini, scherzando in chat con alcuni conoscenti.
LUCIANO MANCINI, MORTO L’EX MEMBRO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA: LE PAROLE DEL FIGLIO
A fare chiarezza anche il figlio di Luciano Mancini, Massimiliano, che ha spiegato: “In queste ore nel dare conto della morte di mio padre, Luciano, c’è stato un errore di comunicazione, legato al fatto che il mio papà aveva lo stesso cognome del collaboratore di giustizia Antonio Mancini, anche lui componente della banda della Magliana, il quale invece è vivo”.
Due destini incrociati quelli dei due Mancini, ma uno è morto in queste ore, appunto l’88enne Luciano, mentre l’altro è vivo e vegeto. La banda della Magliana, organizzazione criminale che prese il nome dall’omonimo quartiere capitolino, divenne famosa per i sequestri di persona, il controllo del gioco d’azzardo, le rapine, il traffico di droga e i contatti con altre organizzazioni italiane, come ad esempio Cosa Nostra e la camorra, ma anche alcuni esponenti della massoneria e non solo, come elementi del terrorismo nero e della finanza.