Luciano Moggi e Padre Pio: l’accostamento è certamente particolare, ma per Libero quotidiano l’ex dirigente della Juventus travolta da Calciopoli ha raccontato un sogno che Moggi ebbe quando aveva solo 18 anni. Luciano Moggi era naturalmente ancora uno studente e sognava di sfondare nel mondo del calcio: una notte – racconta – mi parlò in sogno una voce lontana, confusa da un fruscio che sembrava vento. Il discorso di quella voce, ricostruito dal diciottenne Luciano Moggi al risveglio, recitava così: “Sei nato povero per cui avrai capito cosa significa la povertà. La tua passione per il calcio non sarà esaudita come calciatore, avrai però fama mediatica, e anche ricchezza. Ma ricchezza e fama ti travolgeranno e capirai allora cosa significa il calore della famiglia rispetto alle luci della ribalta. Gli amici più cari ti volteranno le spalle, sarai anche tradito, avrai processi, e sarai messo all’indice da chi prima ti esaltava. Qualcuno ti sarà comunque vicino per proteggerti dalla cattiveria altrui e alla fine, tra i malvagi ,ci sarà chi confesserà la sua malafede”. Il Luciano Moggi di oggi dunque scrive su Libero: “Ai sogni si può credere e non credere, eppure quel sogno aveva rivelato in anticipo il percorso della mia vita lavorativa che forse una mano superiore aveva disegnato per me”.
LUCIANO MOGGI: LA SECONDA PARTE DEL SOGNO CON PADRE PIO
Se vi steste chiedendo che cosa c’entra Padre Pio, dobbiamo fare un salto in avanti fino al 2004, anno in cui l’allora dirigente della Juventus ricevette una lettera da una signora di Palermo che mi chiedeva di potermi parlare. Approfittando dell’occasione della partita Palermo Juventus, Luciano Moggi invitò la signora a venirlo a trovare: “Mi si presentò una vecchia signora che mi disse di essere arrivata a me, tramite i figli, ai quali aveva rivelato il sogno da lei fatto e il mio nome che le era stato menzionato appunto nel sogno – scrive Moggi sempre nel suo racconto per Libero -. Non sapeva addirittura che genere di lavoro facessi, sentiva solo il bisogno di rivelarmi quanto aveva sognato. Questo il suo racconto: «Mi apparve un gregge di pecore con dietro un pastore. All’improvviso mi comparve Padre Pio che mi disse ‘vedi quel pastore è Luciano Moggi, digli che gli voglio tanto bene’». Rimasi di sasso a questa rivelazione, ringraziai la signora, e la mia mente tornò a ritroso a quel sogno, quando avevo appena 18 anni”.
LUCIANO MOGGI: LO RIVELO DURANTE CORONAVIRUS PERCHE’…
Per Luciano Moggi in quel momento “dentro di me, come una scossa, nacque quella carica emotiva che in seguito mi ha portato a dimostrare a tutto e tutti la mia innocenza. Senza paura di niente e di nessuno”. Moggi parla naturalmente dello scandalo di Calciopoli, che nel 2006 portò alla retrocessione in Serie B della Juventus e alla revoca degli ultimi due scudetti vinti dai bianconeri sotto la gestione della cosiddetta ‘Triade’ che oltre a Moggi comprendeva Antonio Giraudo e Roberto Bettega. Per Moggi fu la fine della carriera del mondo del calcio, a causa di una inibizione di cinque anni seguita dalla preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC. Moggi divenne il simbolo di Calciopoli, periodo che avrebbe dunque superato proprio grazie alla forza datagli da quel sogno… in due tempi. L’ex dirigente lo ha raccontato in questo triste periodo di Coronavirus perchè “chissà che non ci sia chi abbia voglia di redimersi preso dalla paura del virus e soprattutto con il timore di poter essere sottoposto al giudizio finale di un Essere Superiore”. Ci saranno altri sviluppi?