Luciano Pavarotti, grande cantante ma, più in generale, grande artista. Sì perché nella sua vita non c’era soltanto la musica ma l’arte in generale. Lo conferma la grande passione che il tenore aveva per la pittura. Un particolare forse non tanto noto dell’artista e svelato, e sottolineato, qualche tempo fa dalla seconda moglie Nicoletta Mantovani. È stata lei a confessare “Pochi sanno che lui era un pittore e anche dai suoi quadri si percepisce la sua personalità, il suo essere anche un po’ bambino dentro. – poi ha aggiunto – Per fortuna non si è mai addormentato ma è rimasto sempre molto attivo.” La Mantovani lo ricorda infatti così, con tutta la passione che lo ha contraddistinto nella vita artistica come in quella personale. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Luciano Pavarotti e l’amicizia con Lucio Dalla
La nuova puntata di Techetecheté Superstar è dedicata al ricordo di Luciano Pavarotti. Riviviamo alcuni dei momenti più importanti e significativi della carriera del grande tenore italiano, e non mancano immagini di duetti che sono rimasti nella storia. Da Pino Daniele a Skin fino a Lucio Dalla, il tutto col racconto intenso della sua Nicoletta Mantovani. È proprio lei a spiegare come Pavarotti abbia abbracciato prima la musica leggera per poi appassionarsi anche a quella pop. Tutto grazie a un’amicizia speciale: quella con Lucio Dalla. “Per lui è stato un grande amico, una persona davvero importante nella sua vita”, racconta infatti la Mantovani. Le bellissime immagini delle esibizioni di Pavarotti scorrono e riportano alla mente la sua grandezza. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Luciano Pavarotti: la svolta in carriera grazie ad Arrigo Pola
Dodici anni dalla tragica scomparsa di Luciano Pavarotti, un big della musica lirica riconosciuto non solo in Italia, ma anche all’estero. Una voce inconfondibile quella del tenore, annoverato fra i dieci artisti più brillanti della storia e con una voce acuta e chiara. La sua morte avverrà a Modena nel settembre del 2007, affaticato dal cancro al pancreas che lo aveva colpito diverso tempo prima. “Spero che l’amore per l’opera rimanga sempre di importanza centrale nella mia vita”, scriverà sul suo portale ufficiale il figlio del panettiere che incontrerà la musica grazie alla passione per il canto del padre Fernando. Quest’ultimo infatti lavorerà sempre per l’esercito e concentrerà il tempo libero nella Corale Gioachino Rossini, coinvolgendo il figlio fin dalla più tenera età. Le prime esibizioni avverranno già in quegli anni per il giovanissimo Luciano, ricorda Il Sole 24 Ore, anche se in futuro sceglierà la strada dell’insegnamento piuttosto che quella della musica. Sarà cruciale il suo incontro con Arrigo Pola, il tenore con cui studierà al termine del percorso presso il Magistrale di Modena, e infine quello con Ettore Capogalliani, che gli insegnerà a perfezionare la tecnica del fraseggio. Luciano Pavarotti verrà ricordato da Techetechetè nella puntata speciale di oggi, sabato 24 agosto 2019, in onda su Rai 1. Tenorino da piccolo e grande tenore nell’età adulta, l’icona della musica lirica riceverà il primo riconoscimento nel periodo precedente al debutto, avvenuto nel ’61 presso il teatro di Reggio Emilia, dove rivestirà i panni di Rodolfo nella Boheme di Puccini. Un ruolo che non solo entrerà nel cuore dell’artista, ma che diventerà un suo alter ego artistico nel corso della sua intera carriera.
Luciano Pavarotti e il suo “Pavarotti & friends”: da Josè Carrera e Placido Domingo a Stevie Wonder e Zucchero
Pavarotti & Friends sarà uno dei grandi regali che Luciano Pavarotti farà agli ammiratori di tutto il mondo, fin dal primo concerto tenuto nel ’93, quando il tenore si unirà a Josè Carrera e Placido Domingo. Darà vita così ad un incontro con artisti di vario genere sui palcoscenici italiani e internazionali: al centro i duetti fra Pavarotti e i suoi tanti ospiti. Alcuni degli incontri che entreranno nella storia riguardano il duetto con i Queen in un doppio incontro nella prima edizione del concerto e nell’ultima, avvenuta nel 2003. In entrambi i casi il brano scelto sarà Too Much Love Will Kill You, un omaggio allo scomparso Freddie Mercury da parte dell’amico storico Brian May, per via del suo grande amore per la musica lirica. Negli anni Novanta e all’apice del suo successo come solista, anche Jon Bon Jovi si unirà al Maestro per interpretare Let it Rain di Michael W. Smith, in un concerto dedicato alla Liberia e a tutte le piccole vite spezzate dalle azioni del governo di quell’anno. Seduto all’immancabile pianoforte, Stevie Wonder sarà presente nello stesso ’98 al fianco di Pavarotti con il suo brano Peace Wanted Just To Be Free, interpretato in seguito anche da Zucchero. La capacità di Pavarotti di attirare generi del tutto diversi e fonderli con la sua voce lirica sarà evidente anche l’anno successivo, quando il live verrà dedicato alle popolazioni dell’Angola. Un’occasione perché il tenore si esibisca con BB King, una vera leggenda del Blues: i due duetteranno sulle note di The Thrill Is Gone, interpretata già negli anni Settanta dall’immortale Aretha Franklin.