La figura di Lucilio il Giovane torna d’attualità stamane a seguito della traccia scelta dal Miur per la seconda prova del Liceo Classico. Per la versione di latino, infatti, i tecnici del ministero hanno optato per Seneca e le “Lettere morali a Lucilio”, di conseguenza possiamo cercare di scoprire di più rispetto a questo poeta e storico romano che è vissuto nel primo secolo. Fu una figura di spicco essendo stato un Procurator Augusti nella provincia romana di Sicilia durante il regno di Nerone, e fu inoltre grande amico e corrispondente di Seneca, nonché il probabile autore del poema Aetna (il vulcano Etna), giunto ai giorni nostri purtroppo solo in parte.
Quest’ultimo è composto da 644 versi e verte sulle origini dell’attività vulcanica, e spesso e volentieri è attribuito a Virgilio, Cornelio Severo e Marco Manilio. Le informazioni maggiori su Lucilio ci giungono proprio dagli scritti di Seneca ed in particolare da Epistulae morales ad Lucilium (riflessioni su problemi di filosofia morale), Naturales quaestiones (trattato di scienze naturali), e De providentia (dialogo). Dovrebbe essere nato in Campania, visto che Seneca scrive spesso e volentieri “la tua amata Pompei”. Si sa inoltre che fosse un cavaliere romano, un titolo che lo stesso raggiunse dopo dei “persistenti lavori”, ed era proprietario di una villa ad Ardea, zona sud di Roma.
LUCILIO, CHI E’? I DUBBI SUL POEMA AETNA
Tornando all’opera Aetna, è stata collocata nel 44 dopo Cristo ma lo scrittore non fa riferimento alla grande eruzione del Vesuvio avvenuta nell’anno 79, mentre sembra aver conosciuto e fatto uso di Quaestiones Naturales di Seneca (scritto nell’anno 65), di conseguenza molti collocano lo scritto in questo lasso di tempo.
Inoltre, la paternità è data a Lucilio in quanto aveva ricoperto l’incarico di procuratore imperiale in Sicilia e aveva quindi familiarità con le località etnee. Purtroppo l’opera è giunta ai giorni nostri in uno stato molto precario, di conseguenza il mistero legato alla sua paternità forse non verrà mai svelato.